Le foto di Benedetto XVI sotto il muro che divide la Cisgiordania da Israele hanno già fatto il giro del mondo: era quello che il governo israeliano voleva evitare. Il palco dal quale il Papa ha parlato si trova a pochi metri dal muro e non lì davanti, per volontà israeliana, dicono i palestinesi. Papa Ratzinger ha visitato il campo profughi di Aida e da quel campo il muro si vede da ogni parte, non sfugge a fotografi e telecamere. Il sito del Jerusalem Post ha subito rimarcato che Benedetto XVI «è stato fotografato sotto il muro»
Il Pontefice è passato attraverso il check-point alla porta di Rachele ed è stato accolto da una folla festante di pellegrini, moltissimi anche europei.
Il muro, ha detto il Pontefice, ha portato palestinesi e israeliani a un «punto morto», ma «i muri si abbattono».
Alla vigilia dell'incontro che avrà a Nazareth con il premier israeliano, Benjamin Nethanyahu, il Papa a Betlemme ha affrontato con chiarezza la questione palestinese: le vittime del «conflitto di Gaza»; la sofferenza dei profughi e il diritto al ritorno; la «tentazione del terrorismo» che soprattutto i giovani devono respingere; l'appoggio della Santa Sede al diritto del popolo palestinese ad avere una patria; l'impegno che la comunità internazionale deve mettere per sbloccare il negoziato.
Le parti, ha auspicato, superino le antiche ostilità, vadano «oltre le recriminazioni», altrimenti ci sarà lo «stallo delle trattative»: ci vuole «coraggio», ma anche «immaginazione» per costruire la pace.