Il governo maltese non ha autorizzato l'ingresso nel porto della Valletta della nave Spica della Marina Militare Italiana, con a bordo 69 migranti, tra i quali 16 donne, recuperati ieri nel canale di Sicilia. Il salvataggio è avvenuto a circa 70 miglia sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni Sar di ricerca e soccorso.
Il pattugliatore, che in questo momento è fermo al limite delle acque territoriali maltesi, stava facendo rientro da Tripoli, dove aveva trasferito ieri mattina altri 162 extracomunitari respinti in Libia dalle autorità italiane. Secondo alcune fonti la nave sta adesso facendo rotta verso Porto Empedocle (Agrigento), dove l'arrivo del pattugliatore è previsto per il tardo pomeriggio. La decisione è stata presa dalle autorità italiane, d'intesa con quelle maltesi che hanno coordinato le operazioni.
Dopo gli scontri diplomaticinei giorni scorsi tra Italia e Malta legati alla vicenda della Pinar, il mercantile turco rimasto fermo per quattro giorni con 144 migranti a bordo in attesa di un accordo sulla loro destinazione finale, La Valletta aveva detto di condividere pienamente la linea dei respingimenti adottato dal governo italiano.
Sull'episodio di stamani il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha escluso che il fatto possa avere ripercussioni sulla politica diplomatici bilaterali visto che tutti e due i paesi, ha sottolineato, «si trovano nella stessa situazione». «Chiediamo entrambi più Europa nelle politiche migratorie - ha affermato Frattini - e chiediamo che si comprenda che nessuno dei nostri paesi può accettare le porte aperte alla illegalità e alle clandestinità, mentre accogliamo gli immigrati che vengono da noi per lavorare onestamente». «I paesi mediterranei, come l'Italia e Malta - ha ribadito il numero una della Farnesina - non possono assumersi l'intero onere della politica migratoria d'Europa».
Ancora del tema immigrazione parlerà domani a Sharm el Sheikh il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al vertice intergovernativo tra Egitto ed Italia, nel corso del quale sarà una firmata una Dichiarazione congiunta dei ministri dell'Interno in materia di contrasto all'immigrazione clandestina, di lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata.