Effetto boomerang: gli investimenti bloccati possono paralizzare la ripresa
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Ne fanno le spese anche, e molto, le rinnovabili: a fine 2009 - nelle proiezioni della Iea - il complesso degli investimenti sulle fonti "verdi" si ridurrà addirittura del 38 per cento. E ne fanno le spese le promesse di rilancio del nucleare (in Italia profuse con particolare enfasi) con un'accelerazione della ricerca sulla quarta generazione, che dovrebbe tra l'altro risolvere il problema della produzione e relativo smaltimento delle scorie.
In ballo, ma fortemente a rischio di blocco - insiste l'Aie - è perfino il regolare progresso dei lavori dei 45 reattori già programmati in giro per il mondo (35 dei quali fuori dei paesi Ocse), che tra il 2015 e il 2020 dovrebbero fornire nuova capacità elettrica "Kyoto compatibile" per circa 40 gigawatt. Con i loro massicci costi d'investimento (circa tripli a parità di potenza rispetto a una centrale elettrica a ciclo combinato come quelle sorte come funghi in Italia negli ultimi anni) potrebbero essere proprio loro, le centrali nucleari, le prossime a cadere sotto i colpi della recessione e delle difficoltà a pianificare un ritorno dell'investimento. Sempre che gli Stati non mettano davvero in moto, per l'atomo elettrico come per le tecnologie verdi, e senza escludere qualche corposo "aiutino" anche all'upstream delle vecchie ma ancora irrinunciabili fonti fossili, un piano d'incentivi assai più poderoso.