E' molto raro che un fulmine possa provocare il blocco totale di un aereo
PARIGI – E' stato davvero un fulmine a causare l'incidente che ha coinvolto l'Airbus A330 dell'Air France, scomparso nell'Oceano Atlantico? L'ipotesi è avanzata in un comunicato della compagnia. Secondo gli esperti del settore aeronautico sarebbe possibile, ma è molto raro che un evento del genere provochi il blocco totale di un apparecchio.
Secondo L'Onera, l'Ufficio francese di studi e ricerche aerospaziali, un aereo di linea è colpito da un fulmine in media ogni mille ore di volo: in pratica una o due volte all'anno. In questi casi l'alimentazione elettrica puo' essere momentaneamente interessata, ma in genere, dopo un grosso rumore, il sistema viene di nuovo inizializzato e ricomincia cosi' a funzionare.
«Il fulmine può anche avere conseguenze meccaniche e perforare l'aereo – sottolinea Vincent Favé, esperto attivo presso i tribunali francesi nel caso di incidenti aerei -, ma anche cosi' continua normalmente a volare». L'impiego sempre più frequente di nuovi materiali, a base di fibre di carbonio e di resine, impiegati per alleggerire il peso degli aerei e ridurne il consumo di carburante, puo' accrescere la vulnerabilità dell'apparecchio in episodi di questo tipo, perché la parte non metallica ha una capacità inferiore di ridurre gli effetti negativi nel caso di un fulmine. Ma solo il 10% della struttura dell'Airbus A330 è rappresentato da materiali di questo genere : una quota che, invece, è più alta in altri aerei, soprattutto più recenti.