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Hu Jintao in Italia con 300 imprese,
firme a nove accordi

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Reuters
Bravo e Punto in Cina dal 2011
L'auto impara a evitare i rischi (di Giampiero Bottino)


Dopo l'esordio da turista al Colosseo domenica pomeriggio è iniziata la parte ufficiale della visita del presidente cinese Hu Jintao in Italia , dove parteciperà al G8 dell'Aquila. Questa mattina alle 10 Hu ha incontrato il capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Napolitano ha, tra l'altro, sollevato il problema del rispetto dei diritti umani. «Abbiamo concordato sul fatto che lo stesso sviluppo economico in Cina apre nuove prospettive e pone nuove esigenze nel campo dei diritti dell'uomo», ha detto Napolitano al termine dell'incontro. Questioni che l'Italia ha sempre affrontato e intende affrontare «nel massimo rispetto delle ragioni cinesi, delle ragioni dell'unità e dell'integrità e nell'autonomia di decisione della Cina e delle sue istituzioni rappresentative». Il presidente italiano ha espresso peraltro «vivo apprezzamento» per il contributo dato dalla Cina per affrontare la crisi economica mondiale. «La Cina - ha detto Napolitano - sarà protagonista» degli incontri che si svolgeranno per il vertice del G8 «per il suo peso storico e per il suo nuovo ruolo sulla scena mondiale».

Le ulteriori tappe del programma prevedono Villa Madama, per un colloquio (iniziato a mezzogiorno) con il premier Sivio Berlusconi, e Montecitorio e Palazzo Giustiniani dove Hu Jintao vedrà rispettivamente i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani. Firme su nove accordi saranno apposte da Hue da Berlusconi nel corso del tour, il primo dal 1999 (allora il presidente cinese era Jang Zemin e la visita era stata ricambiata nel 2004 a Pechino da Carlo Azeglio Ciampi). Le intese più significative riguardano la cooperazione nei settori dell'economia, del commercio, del turismo, della cultura e della protezione dell'ambiente.

«È una visita per noi molto attesa - ha comunicato il governo di Pechino, come riporta il China Daily- Ci aspettiamo di rafforzare le relazioni in politica, economia e in campo culturale, oltre che trattare temi internazionali di grande rilievo». Sul fronte del business grande attesa per l'arrivo di circa 300 aziende cinesi che incontreranno le controparti italiane. I settori interessati vanno dall'hi-tech ai macchinari, dai servizi finanziari all'automotive, dal lusso all'alimentare. L'anno scorso, secondo i dati diffusi dall'ambasciata italiana a Pechino, gli scambi commerciali tra i due paesi hanno toccato quota 38,3 miliardi di dollari, con un incremento del 22% sul 2007.

Anche la Fiat sarà fra le imprese che approfitteranno della missione economico-commerciale cinese in Italia. Lo ha indicato Sun Yongfu, direttore generale del dipartimento affari europei del ministero del Commercio cinese, durante una conferenza stampa sulla visita del presidente Hu Jintao. «Ci interessa molto la cooperazione nel settore automobilistico", ha detto Sun, ricordando che «Fiat sta per aprire una fabbrica in Cina». Si tratterà, ha spiegato, di un'impresa comune con la casa automobilistica cinese Gac.

Hu Jintao, accompagnato dalla moglie Liu Yongqing, è arrivato ieri a Roma e nel pomeriggio ha fatto il turista. In realtà era scortato da circa un centinaio di forze dell'ordine, tra italiane e cinesi, più un folto stuolo di giornalisti. Pantaloni blu, camicia azzurra il presidente, pantaloni neri e camicetta a righe bianche e rosse la moglie, sono rimasti per oltre 30 minuti nel Colosseo, rivolgendo diverse domande alla guida della sovrintendenza archeologica che li ha accompagnati durante la visita. «Il Colosseo è un esemplare della grandiosa civiltà romana e della sua intelligenza - ha aggiunto - noi possiamo trovare ispirazione dalla vostra storia e non solo fare attenzione all'economia, ma sviluppare la cultura e il rapporto di amicizia tra i popoli». Hu è stato molto colpito anche dalla bellezza del Pantheon.

Il viceministro He Hafei: clima, no alla carbon tax
No a una «carbon tax» per ridurre le emissioni di gas inquinanti. Il vice ministro degli Esteri cinese He Hafei, questa sera a Roma, ha ribadito la posizione che Pechino sosterrà al G8 dell'Aquila per affrontare i cambiamenti climatici. In una conferenza stampa di presentazione della visita del presidente Hu Jintao, giunto oggi in Italia per partecipare al summit, il vice ministro ha fatto il punto - tra l'altro - sulla posizione della Cina in tema di clima. Serve una «strategia comune» da parte della comunità internazionale per affrontare l'emergenza clima che è una «sfida» per tutti, ha sottolineato He Hafei, ma non ci devono essere nè tasse sulla CO2 nè alcun tipo di «protezionismo». La posizione della Cina sul tema è nota: nessuna concessione a misure che in qualche modo possano danneggiare i paesi emergenti con il pretesto della lotta all'inquinamento.

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