Il Sole 24 Ore
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3 luglio 2009

G-8: Berlusconi «screditato» sulla scena internazionale (Le Monde)

di Elysa Fazzino

E' un Berlusconi «screditato» sulla scena internazionale che si prepara a ospitare il G-8. Lo scrive Le Monde, unendosi al coro di critiche dei media esteri verso la presidenza italiana del vertice degli Otto Grandi. Inizialmente, scrive Philippe Ridet, l'organizzazione di un vertice a L'Aquila, colpita dal terremoto, era destinato a dare prova dell'efficacia dello Stato italiano. «Oggi, è diventato un test dell'influenza dell'Italia sulla scena internazionale, della stima e del credito di cui ancora gode Berlusconi presso i suoi pari».

Anche se in patria assicura di avere l'appoggio del 62% degli italiani, il suo «charme» regge molto peggio sulla scena internazionale, scrive Ridet, facendo notare che finalmente perfino Silvio Berlusconi ha riconosciuto che gli scandali sulla sua vita privata «fanno torto all'Italia». Dopo avere ricordato le sue gaffe con Barack Obama «giovane e abbronzato» e con Angela Merkel lasciata ad aspettarlo in margine al vertice Nato, Le Monde osserva che Berlusconi si è ritrovato senza appoggi al Consiglio europeo e non è riuscito a piazzare il suo candidato alla presidenza del Parlamento europeo. E' un «campanello d'allarme», scrive Ridet, che si domanda se ci sia un «problema Berlusconi».

Quanto alla scelta di tenere il vertice nella città terremotata, tra i siti francesi, il Nouvel Observateur pubblica un reportage «I dimenticati de L'Aquila». Marcelle Padovani è andata a Piazza d'Armi, dove a pochi giorni dal G8 restano 1.100 terremotati, «prigionieri delle loro tende». Il servizio fa un quadro desolante delle condizioni del campo, riferisce delle proteste contro «la gestione autoritaria, centralizzata e militarizzata imposta dalla protezione Civile». E conclude: «Già impegolato negli scandali delle sue ninfette, Berlusconi vuole presentare ai suoi omologhi la vetrina di una ricostruzione modello. Senza dubbio non lascerà che si attardino nel pietoso campo di Piazza d'Armi».

Sui maggiori siti Usa, come quelli di Chicago Tribune e Washington Post, gira un dispaccio dell'Ap con questo titolo: «L'Italia usa il vertice del G8 per spingere i partecipanti ad adottare i monumenti danneggiati dal terremoto».

In vista del G8, il New York Times ospita un appello del segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon: «Mettetevi d'accordo, subito». Il mondo attraversa la peggiore crisi globale economica e finanziaria da quando sono state fondate le Nazioni Unite, aggravata dagli effetti del cambiamento climatico e dell'estrema povertà. Ban Ki-Moon sottolinea l'importanza del vertice: «Raramente i leader dei Paesi più ricchi del mondo si sono riuniti in un momento cruciale come questo». «Abbiamo bisogno di solidarietà internazionale». Ban Ki-Moon ha inviato ai leader del G8 una lettera in cui sollecita «impegni concreti e azioni specifiche», sottolinea la necessità di impegnare risorse per i poveri e vulnerabili, ricorda l'importanza di mantenere le promesse di aiuti. Non ci sono critiche all'Italia., ma nei giorni scorsi l'Italia è stata attaccata dal Times e dal Guardian per le promesse mancate sugli aiuti allo sviluppo.

Quello degli aiuti è un punto dolente. Sul sito di El Pais, sotto il titolo «Cronaca di una promessa annunciata», Ariane Arpa, direttore generale di Intermon Oxfam, chiede aiuti concreti. I leader del G8, si legge, «prometteranno investimenti per aiutare i piccoli produttori dei paesi poveri e si riempiranno la bocca con grandi cifre». «E' ora di abbandonare le parole e le promesse… Nel 2008 i paesi ricchi hanno promesso 12.000 milioni di dollari perché i paesi in via di sviluppo potessero affrontare la crisi alimentare. Di questi, sono stati spesi solo 1.000 milioni».

E mentre l'Italia si prepara al summit, la Merkel «critica la mancanza di efficacia del G8»
e prevede che le riunioni degli otto paesi più industrializzati perderanno rilevanza di fronte al G-20. La notizia dell'agenzia spagnola Efe trova spazio sul sito di El Pais.

A puntare personalmente il mirino sul leader italiano è il britannico The Economist, che al premier non ne lascia passare una. Il «cavaliere che si prepara a ospitare il mondo», scrive il settimanale britannico, «si trova ad affrontare molti scandali sensazionali a casa, ma il più grande dovrebbe essere il suo rifiuto di accettare la portata delle difficoltà economiche dell'Italia».

3 luglio 2009

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