In Italia sale l'ondata di scontento tra i piccoli imprenditori, che sono stati a lungo la «spina dorsale» dell'elettorato di Silvio Berlusconi. Il sito del Wall Street Journal punta l'attenzione sulle difficoltà delle piccole imprese italiane che chiedono sostegno al governo e protestano oggi a Roma. Le "impresecheresistono", che hanno già manifestato a Torino il 29 giugno, hanno organizzato per oggi una "marcia" su Roma di migliaia di imprenditori e un incontro con il ministro dell'economia Giulio Tremonti.
La protesta trova eco sul Wsj, in un articolo di Luca Casiraghi, dell'agenzia Dow Jones. Parla Luca Peotta, l'imprenditore piemontese di Villafaletto che ha dato vita al gruppo di protesta. «I nostri politici non capiscono che questo diventerà un problema sociale se il governo continua a ignorare i nostri problemi». L'articolo sottolinea che il malcontento dei piccoli imprenditori sale «specialmente nel nord industriale, che per molto tempo ha formato la spina dorsale dell'elettorato di Berlusconi». Il governo italiano, afflitto da un «enorme deficit pubblico», «ha offerto poco aiuto alle piccole imprese» che affrontano una delle più profonde recessioni degli ultimi decenni.
A Tremonti le "impresecheresistono" presentano proposte per aiutare le imprese, come la riduzione dell'Irap, l'accesso facilitato al credito e lo spostamento di 12 mesi per i pagamenti di tasse e interessi. «Il governo», si legge sul Wall Street Journal, «ha riconosciuto l'urgenza di misure per proteggere le piccole e medie imprese». Tremonti – continua l'articolo - ha proposto una moratoria sui pagamenti dei prestiti e i colloqui tra Confindustria e ministero dell'Economia sono cominciati.
Le piccole e medie imprese – ricorda il Wsj - sono una componente «chiave» dell'economia italiana: il 99% delle imprese occupa meno di 50 lavoratori. Ma «il numero di piccole e medie imprese che rischiano di crollare è preoccupante».
Tra il calo degli ordini e la difficoltà ad avere fondi dalle banche, viene menzionata anche una soluzione per aiutare le Pmi a sopravvivere alla crisi, proposta dal vicepresidente della Confartigianato Giorgio Merletti: le associazioni temporanee tra imprese dello stesso settore, che – afferma Merletti - potrebbero aiutare i produttori «a essere più visibili sul mercato e a coordinare il loro lavoro».