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Sospeso il controllore del volo sull'Hudson: era al telefono con la fidanzata

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14 agosto 2009
La carcassa dell'elicottero appena ripescata dal fiume Hudson (Ap/Lapresse)
VIDEO / L'incidente ripreso da un turista e trasmesso da Nbc News

Due controllori di volo dell'aeroporto di Teterboro nel New Jersey sono stati sospesi dalle funzioni in relazione alla collisione in volo fra un elicottero e un piccolo aereo sul fiume Hudson a New York, che ha causato sabato scorso nove morti, cinque dei quali italiani. Lo ha reso noto Laura Brown, portavoce della Federal Aviation Administration, l'ente che sovrintende all'aviazione civile americana.

Il controllore responsabile del volo del piper Pa-32 Saratoga «era coinvolto in una conversazione apparentemente inappropriata al telefono al momento della collisione», ha affermato la Brown. Secondo una fonte citata dalla Cnn, l'uomo ha telefonato alla fidanzata subito dopo aver dato il via libera al decollo ed era ancora impegnato nella conversazione al momento dell'incidente. Sospeso anche il supervisore, che non si trovava nella torre di controllo, come avrebbe invece dovuto.

«Anche se al momento non abbiamo ragione di ritenere che queste azioni abbiano contribuito all'incidente, questo tipo di condotta è inaccettabile», ha affermato la Brown. I due sono stati sospesi in attesa di un procedimento disciplinare che potrebbe decidere il loro licenziamento.

In Italia questa è la giornata dei funerali di due delle cinque vittime dell'incidente di New York. Un intero paese ha pianto Michele e Filippo Norelli: erano circa in cinquecento, infatti, a gremire la chiesa di San Giovanni Battista a Trebbo di Reno, alle porte di Bologna, e altrettanti sono rimasti fuori. Per celebrare è sceso da Bergamo don Biagio Ferrari, il prete che sposò Michele e Silvia Rigamonti, l'unica superstite del tragico viaggio negli Stati Uniti: «Non pensavo di dover essere io a fare il funerale di Michele», ha detto nella sua omelia. Grande commozione anche nel ricordo di Filippo, morto ad appena 16 anni. Sulla sua bara due magliette del Milan, la sua

squadra del cuore: una dell'idolo Pippo Inzaghi con gli autografi di tutti i giocatori, l'altra con il suo soprannome, "Pippo", e i nomi degli amici. Nel salutarlo anche il precedente parroco della chiesa è scoppiato in lacrime. La famiglia Norelli non ha voluto commentare le novità

provenienti da New York: «La giustizia farà il suo corso», si è limitato a dire Davide, fratello di Filippo. Domenica mattina si terranno i funerali delle altre tre vittime.


14 agosto 2009
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