Sulla penisola di Westerplatte la cerimonia per il 70° anniversario dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Putin: i patti con i nazisti sono «moralmente inaccettabili». Berlusconi: pagina tragica che non si ripeterà
«Mi inchino davanti ai 60 milioni di vittime» della Seconda guerra mondiale: lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel nel passaggio più toccante del suo discorso alle commemorazioni a Danzica per i 70 anni dall'inizio del conflitto, scatenato dalla Germania nazista il 1° settembre 1939. La trasformazione pacifica dell'Europa dopo «il terrore e la violenza» della guerra è un «miracolo», ha aggiunto Merkel. «Nulla può esprimere meglio la differenza fra oggi e l'anno 1939 come l'amicizia fra i nostri popoli».
I patti con i nazisti furono «moralmente inaccettabili»: ha detto da parte sua il primo ministro russo Vladimir Putin alludendo agli accordi con Hitler fra il 1934 e il '39, culminati con il patto Molotov-Ribbentrop dell'agosto 1939. Il patto fu un capitolo di storia "immorale" per Russia e il Parlamento di Mosca lo ha già «condannato», ma per Putin anche gli altri Paesi europei devono riconoscere l'errore nelle soluzioni politiche per affrontare i nazisti alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Il premier russo lo ha detto parlando in Polonia alla cerimonia per i 70 anni dall'inizio della guerra.
Celebrazioni come queste contribuiscono a rafforzare la memoria e dunque a impedire che simili tragedie si ripetano. Silvio Berlusconi, al suo arrivo a Danzica in occasione delle cerimonie per i settant'anni dallo scoppio del secondo conflitto mondiale, così ha commentato l'evento organizzato dal governo polacco. Il presidente del Consiglio, però, si è detto convinto che conflitti del genere nell'Europa di oggi non siano più possibili: «La situazione è completamente diversa», spiega. «La cultura democratica di tutti i cittadini europei è solida, radicata nel tempo e forte dell'esperienza di questa grande guerra, quindi non vedo nessuna possibilità che si possa ritornare a situazioni come quelle che siamo qui a ricordare».
Lasciati i giornalisti, Berlusconi, come gli altri leader prima di lui, ha lasciato un ricordo sul libro che il cerimoniale ha predisposto nella hall dell'hotel: «Sono qui con i colleghi europei e russi - scrive il premier - a ricordare l'inizio della guerra mondiale affinchè mai nella storia possa ripetersi una simile situazione disumana e fratricida. Visiterò Danzica per portare plasticamente nella mente e nel cuore il ricordo di quel terribile primo settembre 1939. Grazie per l'accoglienza».