NEW YORK - L'economia mondiale «vede la fine del tunnel» della crisi anche se le difficoltà «non sono per nulla finite». Le condizioni finanziarie «sono migliorate» e il motore della crescita mondiale «sta ripartendo». Lo ha detto il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, aggiungendo che l'Fmi «prevede ora una ripresa globale nella prima parte del 2010». Tuttavia, «la stabilità economica e la pace sono da sempre strettamente collegate« e, soprattutto nei Paesi più poveri, la crisi potrebbe portare a «disordini sociali, instabilità politica o al collasso della democrazia» e, infine, «alla guerra».
In effetti «la disoccupazione potrebbe continuare ad aumentare il prossimo anno» anche con un rimbalzo dell'economia. Per questo Strauss-Kahn ha messo in guardia sui rischi «per la stabilità sociale». Per chi perde il lavoro «la crisi non è superata - ha affermato il direttore del Fondo -. In molti paesi, soprattutto quelli senza adeguata rete di tutele sociali, la povertà sarà ancora un problema». La crisi, insomma, «non è archiviata. I costi umani e sociali possono peggiorare prima di migliorare». Strauss-Kahn ha ricordato infine come «due drammatici shock, in rapida successione - quello delle materie prime alimentari e petrolifere e la crisi globale - hanno capovolto le fortune». «In molte aree del mondo - afferma - la posta in gioco non è solo un'elevata disoccupazione o un ridotto potere d'acquisto ma la vita o la morte».