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I caduti italiani in Afghanistan

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17 settembre 2009

Erano tutti di età compresa tra i 26 e i 37 anni i sei militari italiani uccisi nel tragico attentato che ha colpito Kabul. Il ministero della Difesa ha comunicato i loro nomi.

Roberto Valente. Classe 1972, sergente maggiore in forza al 187° reggimento, era il più anziano dei sei militari: al momento dell'esplosione si trovava sul convoglio che lo avrebbe riportato dall'aeroporto alla base militare in Afghanistan. Aveva lasciato la sua città, Napoli, mercoledì sera, dopo aver trascorso 15 giorni di licenza con la famiglia. «Roberto Valente si trovava sul "lince", un mezzo pesante che ci ha salvato la vita tante volte - ha spiegato il colonnello Luigi Masiello - questa volta però purtroppo è andata diversamente: del resto l'autobomba si è ridotta ad un cartoccio. Evidentemente l'avevano caricata con ingenti quantità di esplosivo, ma questo sarà chiarito nei prossimi giorni».

Giandomenico Pistonami. Classe 1983, primo caporal maggiore in forza al 186° reggimento, era nato a Orvieto, ma da una famiglia originaria di Lubriano nel Viterbese, piccolo centro a pochi chilometri dal capoluogo di provincia umbro. Pistonami, raccontò in un'intervista al settimanale L'Espresso il suo impegno in Afghanistan, pochi giorni dopo la morte di Di Lisio. Pistonami, proprio come Di Lisio, era un mitragliere. «Esco tutti i giorni, faccio da scorta a materiali e persone. Il mio è il ruolo più importante della pattuglia - aveva detto all'inviato Barbara Schiavulli -, ho più campo visivo e uditivo, con un gesto posso fermare le macchine che passano».

Antonio Fortunato. Classe 1974, tenente in forza al 186° reggimento, era originario di Lagonegro (Potenza) e comandava la pattuglia che ha subito l' attentato a Kabul. Con la famiglia si era stabilito da alcuni anni nelle vicinanze di Siena, a Badesse.


Matteo Mureddu. Era originario di Solarussa (Oristano) ma risiedeva da qualche anno a Uopini, nel Comune di Monteriggioni (Siena) il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, classe 1983, in forza al 186° reggimento, morto nell'attentato a Kabul. Mureddu lascia un fratello, una sorella e i genitori. Il padre di Mureddu fa il pastore e possiede un piccolo gregge.

Davide Ricchiuto. Nato a Glarus (Svizzera), classe 1983, primo caporal maggiore in forza al 186° reggimento, aveva la funzione di autista di mezzi militari. Non era alla prima missione in Afghanistan.


Massimiliano Randino. Era originario di Pagani (Salerno), ma abitava da alcuni anni a Sesto Fiorentino (Firenze) con la moglie. Classe 1977, primo caporal maggiore, era dal 31 gennaio scorso effettivo al 183° reggimento paracadutisti Nembo di Pistoia, ed era rientrato mercoledì da due settimane trascorse in licenza in Italia. Era appena arrivato a Kabul.

17 settembre 2009
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