Il governo de facto dell'Honduras ha vietato le proteste per 45 giorni ed ha sospeso i diritti civili sulla scia della crisi scatenatasi con la fuga del deposto presidente Manuel Zelaya. Un portavoce del governo di Tegucigalpa fa sapere tutti i media che dovessero incitare alla rivolta verranno fermati e la polizia e i militari potranno arrestare chiunque compia atti di protesta. Il decreto del governo riduce la libertà di riunione, blocca le pubblicazioni che incitano all'insurrezione e permette gli arresti senza mandato. L'ha annunciato il governo.Proseguono intanto il braccio di ferro con il governo del Brasile nella cui rappresentanza diplomatica ha trovato rifugio il presidente deposto Manuel Zelaya. Il governo ad interim ha dato 10 giorni di tempo al Brasile per scegliere se concedere a Zelaya l'asilo politico o invece consegnarlo. Parlando con i giornalisti nella capitale dell'Honduras, il ministro degli Esteri del governo che ha cacciato Zelaya il 28 giugno scorso costringendolo all'asilo ha dichiarato che se lo status di Zelaya non viene chiarito entro dieci giorni l'ambasciata perderá i suoi requisiti diplomatici. Il Brasile aveva giá in precedenza chiarito che non intendeva accogliere una richiesta di definizione dello status di Zelaya. Ed il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva ha ricordato che la sede diplomatica è tutelata dal diritto internazionale.