Hanno gettato l'ancora nel porto della Siberia occidentale di Novy Port per consegnare 44 container da 200 tonnellate ciascuno. E' un carico di materiale da costruzione e valvole per il settore siderurgico che attraverso il fiume Ob è ora in viaggio verso la sua destinazione finale, la città petrolifera di Surgut. Imbarcati a fine luglio in Corea del Sud, i container non hanno seguito la rotta consueta del sud, che prevede il passaggio di Suez e la risalita dell'Europa atlantica fino alla Russia, ma hanno imboccato direttamente la via del Pacifico settentrionale, doppiato lo Stretto di Bering e abbordato la proibitiva Northern Sea Route (Nsr).
Due cargo verso il Polo
A compiere l'impresa del primo viaggio commerciale lungo il passaggio a nord-est attraverso l'Oceano Artico, sono state le motonavi Foresight e la Fraternity, due cargo da 12mila tonnellate della Beluga Shipping Company di Brema, al comando rispettivamente del capitano Aleksander Antonov e del capitano Valerij Durov. Levata l'ancora il 23 luglio scorso nel porto sudcoreano di Ulsan, le due navi hanno atteso nel porto russo di Vladivostock il via libera delle autorità russe per quasi quattro settimane. La Nsr è stata per anni la trincea sovietica sul fronte della guerra fredda e Mosca è ancora molto attenta a rilasciare autorizzazioni alla navigazione. Finalmente il 21 agosto sono ripartite e dopo aver rapidamente doppiato lo Stretto di Bering, il 31 agosto hanno raggiunto il punto d'incontro con la rompighiaccio nucleare incaricata di scortarle nel tratto più rischioso. L'affiancamento è durato cinque giorni e solamente affrontando lo stretto di Vilkizi nel punto più settentrionale del continente eurasiatico, il convoglio ha navigato attraverso una zona coperta al 50% da ghiaccio alla deriva per poi tornare in acque libere fino all'approdo a Novy Port, avvenuto il 7 settembre .
Effetto clima
Per quanto lo sfruttamento della rotta polare sia un sogno vecchio quanto la marineria, esplorato dai mercanti inglesi, olandesi e tedeschi da almeno cinque secoli, la realizzazione di un viaggio commerciale appariva proibitiva solamente alcuni anni fa. Inaccessibile d'inverno quando la calotta polare si salda alla terra, la navigazione attraverso i mari della Siberia Orientale, il Mare di Laptev e quello di Kara restava comunque un rebus anche durante l'estate, quando attraverso i campi di ghiaccio alla deriva si formano canali navigabili in continua trasformazione sotto l'effetto dei venti e delle correnti. Persino tra gli esploratori, che non hanno comunque l'obbligo di rispettare i tempi di consegna, il mitico Passaggio è rimasto un sogno per molte generazioni. Una rotta imprevedibile che venne forzata solamente nel 1879 dalla baleniera Vega di Adolf Nordenskiol, costretta comunque a svernare nell'Artico . Oggi la situazione appare in rapida evoluzione: il cambiamento climatico è particolarmente evidente nell'Artico. I dati satellitari raccolti negli ultimi trent'anni indicano una netta riduzione dell'estensione e dello spessore della calotta polare; il mare si consolida più tardi e si scioglie prima allungando la stagione della navigabilità potenziale.
Un armatore anseatico
Niels Stolberg, presidente della Beluga Shipping company di Brema, era capitano a 24 anni e a 36 padrone del suo primo cargo. Oggi che ne ha più di 40 – e di navi ne ha 70 - l'idea di rilanciare la tradizione degli armatori anseatici attraverso la Nsr lo entusiasma. "Il vantaggio commerciale del passaggio a nord-est – ci spiega - è chiaro. Parlano i numeri: la rotta tradizionale tra il porto coreano di Ulsan a Rotterdam attraverso il Canale di Suez è lunga 11mila miglia nautiche. Ad una velocità di servizio media di 14 nodi, la rotta può essere coperta in 32 giorni. La "nuova rotta" polare Ulsan – Novy Port – Rotterdam è lunga 8,700 miglia nautiche e riduce la percorrenza a 23 giorni di navigazione. Possiamo risparmiare tempo ma anche denaro perché sono circa 200 tonnellate di carburante in meno. In queste condizioni siamo in grado di trasportare merci tra oriente e occidente e viceversa a circa 450 dollari la tonnellata."
Verso una nuova flotta
Un risparmio netto per ora solamente potenziale. Il viaggio della Foresight e della Fratenity, compiuto all'apice della stagione calda, ha comunque richiesto una lunga attesa burocratica e l'affiancamento di una scorta di rompighiaccio russe. Tutte questioni che andranno affrontate con le autorità russe. D'altra parte essere all'avanguardia impone dei rischi, ma offre anche la possibilità di diventare fornitori di riferimento per il traffico polare in un'area del mondo che stando a molti climatologici ci apparirà presto irriconoscibile. Niels Stolberg non si nasconde le difficoltà, climatiche e burocratiche, e sa che non si tratta di un processo rettilineo e certo. Lui però ci crede e si prepara con una flotta di navi che sono in grado di affrontare una o l'altra rotta a seconda delle condizioni e del carico. Una nuova flotta è già in cantiere: sono navi da 20mila tonnellate con coppie di gru di grande portata che permetteranno di servire anche le zone industriali più remote e i porti meno attrezzati. Intanto le navi Foresight e Fraternity si godono sobriamente il loro successo: completata la consegna siberiana riprenderanno il mare alla volta di Murmansk e Rotterdam, per quello che potrebbe essere il primo di una lunga serie di viaggi artici.
