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King (Banca d'Inghilterra): riformare il settore bancario

di Nicol Degli Innocenti

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21 ottobre 2009
Mervyn King

LONDRA - Le nuove regole, per quanto severe, non bastano: è ora necessario intervenire in modo radicale per riformare il settore bancario. Il governatore della Banca d'Inghilterra non ha fatto ricorso a eufemismi e mezze parole. In un discorso chiaro e tagliente, Mervyn King ha dichiarato che l'unica soluzione è separare a forza le divisioni depositi e risparmi degli istituti di credito dalle attività speculative a rischio, per evitare la crescita di gruppi "troppo grandi per fallire".

Le proposte di regolamentazione del settore del Governo britannico e dei leader del G20 prevedono che costringere le banche a rafforzare i loro patrimoni e sottoporle a maggiori controlli sia sufficiente a prevenire attività speculative ad alto rischio e quindi un'altra crisi finanziaria. Questa è "un'illusione", ha detto King. Secondo il governatore le banche evidentemente non hanno imparato la lezione e non hanno attuato le riforme necessarie, nonostante un livello di sostegno pubblico al settore "da togliere il respiro", una cifra vicina ai mille miliardi di sterline.

Le riforme proposte finora possono solo curare i sintomi del problema, ma per andare alle cause serve un intervento più deciso. La possibilità di sostegno pubblico andrebbe riservata alle "parti buone" delle banche che sono utili alla società, cioè al retail banking. «Incoraggiare le banche ad assumersi rischi che risultano in ricchi dividendi e bonus quando le cose vanno bene e in perdite per i contruibuenti quando vanno male distorce l'allocazione delle risorse e la gestione del rischio, - ha detto King. - E' l'azzardo morale (moral hazard) più grande della storia».

Intanto stamani un rapporto del Centre for Economic and Business Research prevede che i bonus per i banchieri della City raddoppieranno in valore quest'anno, passando a 6 miliardi di sterline dai 4 dell'anno scorso in seguito all'aumento degli utili bancari e la riduzione della concorrenza nel settore. La cifra totale dei b0nus è comunque ancora inferiore al massimo storico di 10,2 miliardi di sterline del 2007, l'anno dello scoppio della crisi finanziaria.

21 ottobre 2009
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