A questo punto il dato è tratto. L'Europa avrà il suo Trattato fino all'ultimo ostaggio di un capopattuglia di euroscettici guidato dal presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus al quale, dopo il via libera della Corte Costituzionale, non resterà che firmare per completare la ratifica.
Tra una decina di giorni si riuniranno di nuovo i capi di stato e di governo europei per decidere i nomi del presidente permanente della Ue e del ‘ministro' degli Esteri. Per il primo sembra essere in dirittura d'arrivo il premier belga Van Rompuy, cristiano democratico fiammingo. Per la seconda carica, che sarà attribuita a un socialista, sono in lizza il britannico Miliband e, tra gli altri, anche Massimo D'Alema (oggi Bersani incontra Almunia a Bruxelles). La cosa certa è che adesso, per l'Europa non ci sono più alibi: se c'è davvero dovrà battere molti colpi sia nella politica interna sia nella politica estera.