LONDRA - Dalla mezzanotte di venerdì 13 dicembre una delle più importanti linee ferroviarie britanniche torna' nelle mani dello Stato. Londra ha deciso di ri-nazionalizzare East Coast Express, che gestisce i treni tra Londra e la Scozia, e promette di migliorare il servizio e limitare i costi per i passeggeri. National Express, il gruppo che aveva preso in gestione la linea nel 2007 dopo il fallimento di un'altra società privata, è stato costretto a gettare la spugna in seguito all'aumento dei costi e al calo delle entrate.
Directly Operated Railways, una compagnia statale creata all'interno del ministero dei Trasorti, gestirà la linea per due anni per poi rivenderla a un gruppo privato. Il ministro dei Trasporti Lord Adonis ha assicurato che le conseguenze per i passeggeri saranno solo positive e che milioni di sterline verranno spesi per migliorare treni, stazioni e servizi dopo anni di mancato investimento. National Express aveva ammesso nel luglio 2008 di non essere in grado di versare allo Stato gli 1,3 miliardi di sterline dovuti per la concessione della linea ferroviaria. Il gruppo ha debiti di 1,1 miliardi di sterline e questa settimana ha annunciato l'intenzione di rivolgersi agli azionisti per un aumento di capitale da 360 milioni.
I sindacati hanno accolto con favore la rinazionalizzazione della East Coast e chiedono che venga estesa ad altre linee ferroviarie in difficoltà. «La privatizzazione delle ferrovie è arrivata al capolinea in Gran Bretagna, - ha detto Bob Crow, segretario generale del sindacato di settore Rmt. – Gran parte delle altre linee vengono tenute a galla da centinaia di milioni di sussidi pubblici». Gli aiuti alle ferrovie costano 5 miliardi di sterline all'anno allo Stato britannico, un costo paradossalmente molto superiore a prima della privatizzazione.