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4 / Il discorso integrale di Barack Obama a Oslo

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10 dicembre 2009

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Accordi tra nazioni. Istituzioni forti. Supporto ai diritti umani. Investimenti nello sviluppo: tutti questi sono ingredienti cruciali per assicurare quell'evoluzione alla quale aveva accennato il presidente Kennedy. E nonostante tutto, io non credo che noi avremo la volontà, il potere effettivo di completare tutto questo lavoro senza qualcosa di più: l'espansione continua della nostra immaginazione morale, insistendo sul fatto che vi è qualcosa di irriducibile che ci accomuna tutti.

A mano a mano che il mondo diventa ogni giorno più piccolo, si potrebbe essere indotti a pensare che diventi più facile per gli esseri umani riconoscere che sono quanto mai simili, capire che in sostanza vogliamo tutti le medesime cose, che noi tutti speriamo di vivere vite che abbiano una certa dose di felicità e di appagamento, per noi e per le nostre famiglie.
Invece, tenuto conto del ritmo frenetico della globalizzazione e del livellamento culturale della modernità, non dovremmo stupirci che la gente tema di perdere ciò che ha di più caro in relazione a ciò che concerne la propria identità personale: razza, tribù e forse la più importante di tutte, la fede. In alcuni luoghi questa paura ha portato al conflitto. Talvolta, pare quasi che stiamo facendo passi indietro. Lo constatiamo in Medio Oriente, dove il conflitto tra arabi e ebrei pare essersi incistito. Lo vediamo nelle nazioni che sono lacerate da profonde divisioni tribali.

In modo ancora più pericoloso, lo vediamo laddove la religione è usata per giustificare il massacro di innocenti da parte di coloro che hanno distorto e piegato ai loro fini la grande religione dell'Islam, e che hanno aggredito il mio Paese dall'Afghanistan. Questi estremisti non sono certo i primi a uccidere nel nome di Dio. Le crudeltà delle crociate sono note. Tuttavia essi ci ricordano che nessuna Guerra Santa potrà mai essere una guerra giusta. Infatti, allorché si crede di fare guerra per volere divino, non vi è modo alcuno per astenersene, non vi è motivo di risparmiare una donna incinta o un dottore o perfino una persona della propria stessa religione. Una simile interpretazione alterata della religione non soltanto non è compatibile con il concetto di pace, ma neppure con i fini della fede, perché una delle regole che condividono nel profondo tutte le religioni più importanti è quella di non fare agli altri quello che non si vuole sia fatto a noi stessi.

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10 dicembre 2009
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