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«Sapete l'ultima? Un economista entra in un bar...»

di Serena Danna

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19 Gennaio 2010
Yoram Bauman, il giovane economista della Washington University (Foto Jon Stahl)
Inviate le vostre barzellette sull'economia e sulla finanza
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Bauman su YouTube

Al meeting di quest'anno dell'American Economic Association, aperto dalla relazione del numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke, tanti pensavano fosse uno scherzo. Yoram Bauman, proprio il giovane economista della Washington University che durante la sessione mattutina aveva presentato, in giacca e cravatta, un interessante paper sull'egoismo degli economisti, qualche ora dopo, sul palco allestito in una sala del Marriott Marquisa di Atlanta, prendeva in giro lo stesso Bernanke e compagni: «È tipico quando hai cinque economisti nella stessa stanza avere sei opinioni diverse». E ancora: «La mafia italiana è composta da gangster che fanno offerte che non puoi permetterti di rifiutare, mentre quella finanziaria da banchieri che concedono prestiti che non puoi capire». La doppia vita di Yoram, 36 anni, papà ebreo ortodosso e Phd in economia, consiste nel fare il ricercatore di giorno e il cabarettista di sera, ma sempre tra curve di Laffer e teorie delle aspettative razionali. Yoram è uno "stand-up economist", un economista cabarettista.

E se alla prima ufficiale dell'humour session, durante il meeting Aea del 2008, «nel pieno dell'esame di coscienza su "dove avevamo sbagliato" gli economisti scoprirono l'ironia», quest'anno Mr Bauman aveva già una platea di affezionati. In prima fila l'economista di Harvard Greg Mankiw, ex consigliere economico di George Bush, che ha ispirato al giovane americano una delle sue gag più divertenti: «I 10 principi economici di Mankiw tradotti per voi». Lo spettacolo (già un milione di click su YouTube), che ha registrato più volte il tutto esaurito al Caroline di New York, il famoso club di Times Square dove Yoram è un habitué, "rispiega" i capisaldi economici enunciati dal professore di Harvard: «Cominciamo dividendoli: 7 sono principi microeconomici; 3 macro - dice con una lavagna elettronica alle spalle e occhiali spessi da miope - e la differenza sapete qual è? Che i primi sbagliano su cose specifiche, gli altri sulle grandi questioni».

Merito dell'autoironia o della bravura del ragazzo, fatto sta che Mankiw si è così affezionato a Yoram che ha deciso di collaborare alla stesura di «The cartoon introduction to economics volume one: microeconomics», una specie di manuale di economia a fumetti che esce oggi negli Stati Uniti. Mankiw ha scritto l'introduzione: «Imparare l'economia dovrebbe essere divertente, ha spiegato, e il volume ti dimostra che è vero».

Bauman, raggiunto al telefono nella casa di Seattle - emozionatissimo per l'uscita del libro - spiega: «Credo che abbiamo bisogno di una strada per rendere l'economia più divertente e interessante, che poi è il principio alla base dei miei spettacoli: le persone vedono l'economia come una disciplina distante perché il loro parametro è "giusto e sbagliato" mentre gli economisti si focalizzano sull'efficienza. Il risultato sono una serie di incomprensioni e cortocircuiti che allontano le persone dai numeri». Una risata ci salverà? «Ridere ogni tanto è l'unico modo per superare la crisi», dice Yoram, spiegando di aver perso parecchio denaro in Borsa lo scorso anno: «Se non trovi la forza per riderci sopra, la depressione è garantita». Per l'economista, esperto di cambiamento climatico, non c'è tanta differenza tra insegnare e fare cabaret: «Quando spieghi da tempo i costi marginali puoi prevedere quali saranno le domande degli studenti; allo stesso modo nel cabaret reciti sketch e battute che conosci a memoria, quindi sai come indirizzare il pubblico». Certo, non tutti sono in grado di capire battute su diagrammi ed equazioni, ma Yoram è abituato a essere incompreso: «Quando ho confessato a mio padre che volevo fare l'economista cabarettista lui ha detto: dammi solo un nome di un ebreo che fa cabaret e poi dimmi come pensi di vivere offrendo battute sull'economia se non c'è domanda».

Certo non diventerà ricco come tanti colleghi consulenti di governi e organizzazioni internazionali, ma le sue piccole soddisfazioni riesce ad averle: «Con il mio spettacolo no-profit al Caroline lo scorso anno abbiamo guadagnato 50mila dollari per la beneficenza». Un economista atipico, ma a suo dire comunque riconoscibile: «Puoi essere un economista se sei un esperto di soldi e ti vesti come una vittima di un'alluvione». Sketch a parte, a giudicare dai paper e dalle camicie a quadroni extralarge che indossa nei video su YouTube, Yoram è proprio un economista.

19 Gennaio 2010
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