STRASBURGO. L'Italia presenterà un ricorso entro il 2 febbraio contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che intima all'Italia di togliere il crocifisso dalle scuole. «Auspichiamo fortemente che il nostro appello sia ammissibile», ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini questa mattina a Strasburgo. «Abbiamo ricevuto parole di solidarietà da molti paesi europei che hanno dichiarato la loro disponibilità a intervenire nel processo a favore della tesi italiana», ha spiegato Frattini.
Un incontro con il Consiglio d'Europa, quello di Frattini, per ribadire la natura assoluta e non relativa dei diritti umani. Mai derogabili. Di ritorno da Washington il ministro degli Esteri Franco Frattini anticipa ai giornalisti i temi principali del suo del discorso che terrà nel pomeriggio a Strasburgo. E, dopo la sentenza della Corte dei diritti dell'uomo con cui i giudici hanno chiesto all'Italia di togliere la croce dai luoghi pubblici, Frattini non può fare a meno di ribadire in attesa dell'esito del ricorso (anche se sulla possibilità del riesame, pure data per scontata la corte non si è ancora espressa), ribadisce la profonda identità cristiana del nostro paese. Valori assoluti e indispensabili che nessuno puo' mettere in discussione.
Croce ma non solo. Nell'incontro tra Frattini e il Consiglio i temi sono tanti. Primo tra tutti c'è la gestione dell'immigrazione, un tema in cui più che mai entrano in gioco i diritti umani e forte è il rischio di sacrificarli sull'altare della sicurezza. Impossibile non pensare a Rosarno: «Le condizioni difficilissime in cui sono costretti a vivere alcuni immigrati come è accaduto in Calabria è solo l'altra faccia della medaglia della politica delle porte aperte comunque, che mette chi non ha un lavoro di vivere cosi. Una linea dunque, l'unica secondo il ministro degli Esteri, che consenta all'Europa di arrestare le invasioni. Per il ministro degli Esteri dietro la situazione esplosiva di Rosarno «c'è una forte responsabilità delle imprese che assumono gli immigrati clandestini in nero in violazione delle leggi nazionali e della direttiva europea». Per il titolare della Farnesina «questa la ragione che induce tanti disperati ad arrivare in Italia a raccogliere arance e pomodori per pochi euro» con «un doppio sfruttamento da parte di chi li fa entrare e di chi li utilizza».
Sull'immigrazione Frattini conferma un'identità di vedute con il presidente francese Sarkozy, nell'interesse comune: «perché l'Italia - ha detto Frattini - non puo' essere il gendarme di tutti: gli europei devono essere consapevoli che chi passa da Lampedusa arriva fino in Germania». Ai controlli più serrati sui clandestini deve corrispondere per Frattini una maggiore impegno per migliorare la disciplina sull'asilo. Torna sul tema umanitario il capo degli Esteri e assicura l'arrivo ad Haiti della nave italiana tra un paio di settimane, mentre è vicinissima la partenza dei carabinieri, che potrebbero essere circa 150. Si occuperanno dell'ordine pubblico durante il periodo della ricostruzione post terremoto.
