Uccisi due miliziani dell'organizzazione terroristica. Germania e Giappone chiudono i consolati. Allarme all'aeroporto Newark di New York
Il 2010 si è aperto con la paura di al-Qaeda, e in Yemen è già battaglia contro l'organizzazione terrorista. Due miliziani sono stati uccisi dalle forze governative yemenite vicino Arhab, 40 chilometri a nord della capitale Sanaa. Secondo quanto ha riferito una fonte del luogo, a restare uccisi sono state due guardie del corpo di Nazih al-Hanq, uno dei capi di al Qaeda nella penisola arabica, che in Yemen può fare affidamento su centinaia di uomini. L'impegno militare yemenita degli Stati Uniti è intenso ma sufficiente, almeno per il momento. Gli Usa non dovrebbero inviare altre truppe: l'apertura di un terzo fronte di guerra, oltre a quelli afghano e iracheno, è stata esclusa dal consigliere di Barack Obama per l'antiterrorismo, John Brennan, ha detto che «il governo yemenita ha dimostrato la volontà di combattere al Qaeda, accetta il nostro sostegno e glielo stiamo fornendo».
Dopo la chiusura delle ambasciate di Stati Uniti e Gran Bretagna, oggi la Francia ha fatto lo stesso, mentre la Germania e il Giappone hanno chiuso la sezione consolare. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, si è consultato con il ministro degli Esteri europeo, Catherine Ashton, e con lei ha insistito per un «coordinamento concreto ed efficace», sia a Sana'a che a Bruxelles, fra i paesi membri dell'Unione Europea.
La giornata di oggi si era aperta con un allarme scattato all'aeroporto di Newark a New York. Un uomo era entrato nell'area «sterile» del terminale C senza essere stato prima passato al vaglio dei nuovi macchinari di screening. Una volta accortisi del fatto le autorità hanno deciso che tutti i passeggeri ai gate avrebbero dovuto rifare lo screening ai metal detector. L'uomo non è stato identificato.