ILSOLE24ORE.COM > Notizie Mondo ARCHIVIO

Un'italiana tra le vittime dell'attentato in India

di Marco Masciaga

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
14 febbraio 2010
India: bomba al ristorante degli stranieri

Tra i due stranieri morti sabato nell'attentato che ha distrutto un affollato ristorante nella città di Pune c'è un italiana. Secondo fonti locali si tratta di Nadia Macerini di 31 anni. Era originaria di Levane, frazione di Bucine, comune dell'aretino, dove la sorella, Cinzia, è consigliere comunale. La seconda vittima straniera sarebbe invece uno studente iraniano, Syed Abdul Khali, 26 anni, studente del Symbiosis College of Arts & Commerce di Pune. Infine, fra i 60 feriti, 12 erano stranieri: cinque iraniani, due sudanesi, due nepalesi, uno yemenita, un taiwanese e un tedesco.

Si tratta del primo grave attentato compiuto sul suolo indiano dopo gli attacchi di Mumbai del 2008. La strage giunge a sole 24 ore dall'ufficializzazione della riapertura del processo di pace tra India e Pakistan dopo che, proprio in seguito ai 166 morti del novembre di due anni fa, i rapporti diplomatici tra le due potenze atomiche erano tornati gelidi.

L'esplosione di ieri è avvenuta intorno alle 19.30 mentre la German Bakery, un luogo di ritrovo popolare tra turisti e studenti stranieri, era piena di clienti. Secondo le prime ricostruzioni la deflagrazione sarebbe stata provocata da un ordigno contenuto in una valigetta abbandonata sotto un tavolo. «Abbiamo sentito un forte botto e siamo scappati fuori dal locale. C'erano piccoli frammenti di corpi ovunque», racconta Vinod Dhale, un dipendente del ristorante. Un testimone oculare ha raccontato che un cameriere avrebbe notato la valigetta e avrebbe tentato di aprirla, forse innescando l'esplosione.

Il ristorante colpito ieri si trova nel quartiere di Koregaon, uno dei più eleganti di Pune, e potrebbe essere stato scelto come bersaglio proprio nel tentativo di uccidere alcuni degli espatriati che vivono in questo centro a un centinaio di chilometri da Mumbai. Pune si trova nello stato del Maharashtra, con i suoi 3,3 milioni di abitanti è l'ottava città più popolosa dell'India ed è considerata una delle capitali studentesche del paese. Negli ultimi anni la presenza di ben otto università ne ha fatto uno dei principali centri dell'information technology indiana insieme a città come Bangalore e Hyderabad e ha contribuito a rafforzare la sua posizione come uno dei principali distretti indiani dell'automotive.

In serata alcuni investigatori si sono soffermati sulla posizione del ristorante colpito ieri, facendo notare che la German Bakery si trova nelle stessa strada della Chabad House, un centro culturale ebraico che fa capo agli ortodossi del movimento Chabad-Lubavitch. In occasione degli attacchi di Mumbai del novembre del 2008, uno dei bersagli presi di mira dal commando terrorista, assieme a una stazione e tre alberghi di lusso, fu proprio la Chabad House di Colaba, il quartiere che per tre notti e due giorni è stato teatro dei combattimenti. Poco lontano dal locale colpito ieri sorge anche il popolare ashram, o centro di meditazione, di Osho, un guru popolare da decenni sia dentro che fuori i confini dell'India. Un alto funzionario del ministero degli Interni ha detto che in passato tra gli ospiti dell'ashram ci sarebbe stato anche David Headley, l'uomo d'affari americano di origine pakistana arrestato lo scorso anno negli Stati Uniti con l'accusa di avere compiuto una serie di visite «di ricognizione» sui luoghi che di lì a poco sarebbe stati presi di mira negli attacchi di Mumbai.

L'esplosione di ieri giunge dopo una fase di relativa calma per l'India dopo che il 2008, ben prima dei clamorosi attacchi di novembre, era stato costellato da una serie di attentati che avevano colpito alcune città del paese, tra cui la capitale New Delhi, facendo più di 100 vittime. In quelle occasioni la polizia aveva incolpato dei gruppi islamici locali, mentre nel caso del devastante attacco di Mumbai di 15 mesi fa tutti gli indizi hanno puntato subito in direzione di Lashkar-e-Taiba (L-e-T), una delle più agguerrite organizzazioni estremiste pakistane. L-e-t si batte contro la presenza indiana nella regione himalayana del Kashmir ed è considerata da New Delhi vicina all'establishment militare di Islamabad.

«Casa dolce casa», l'ultimo messaggio di Nadia su Facebook
Il gigante asiatico ancora nel mirino, dopo un anno

14 febbraio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio


L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Scene dal Pacifico
La storia per immagini dei magazzini Harrods
Il giorno del mistero a Wall Street
Elezioni inglesi / Chi ha fatto centro? La vignetta di Stephff
Election day
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-