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Rally dei bond di Atene, ossigeno per l'euro

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3 marzo 2010

Dopo la notizia sull'ulteriore stretta decisa da Atene sui conti pubblici il mercato del reddito fisso ha subito reagito. Il rendimento dell'emissione decennale è sceso di 13 basis points assestandosi attorno al 6 per cento. Un valore ancora molto alto rispetto allo yield dei bond statali di altri paesi, anche se il calo del rendimento è un segnale positivo lanciato dal mercato: c'è stata un'ondata di acquisti sul secondario che ha fatto scendere i rendimenti. «Le ultime notizie in arrivo dalla Grecia - è stato il commento di Padhraic Garvey, capo investimenti sul reddito fisso di Ing - sono positive».

Un orizzonte greco più limpido ha ridato ossigeno all'euro, indicato in deciso rialzo nei confronti del dollaro e su basi più solide sulle altre principali valute. L'annuncio di Atene di nuove misure di austerity, come chiesto da Bruxelles, ha contribuito a ridare fiducia agli investitori togliendo sostegno alle divise tradizionalmente più difensive.

Nel finale di contrattazioni intraday l'euro ha quotato 1,3653 dollari (1,3557 ieri e 1,3641 Bce oggi). Nel dopo-mercato la moneta unica ha addirittura riconquistato la soglia di 1,37 dollari, sulla notizia che l'agenzia Moody's ha ritenuto che le nuove misure di austerity annunciate da Atene siano in grado di dare maggiore credibilità al piano di risanamento dei conti pubblici della Grecia.

L'annuncio a metà seduta del governo greco di nuove misure all'insegna dell'austerity ha ufficializzato quello che il mercato aveva iniziato a scontare già dalla vigilia: ovvero che, con una maggiore disponibilità di Atene a mettere sotto controllo i conti pubblici, Bruxelles avrebbe ribadito l'impegno a fornire aiuti al Paese. Teorema confermato subito dopo dal Presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che ha accolto con "favore" le nuove misure annunciate e ribadito che la Grecia può contare, se necessario, sull'aiuto finanziario dei suoi partner. L'avversione al rischio che nelle ultime settimane, a seguito della speculazione montata sopra la crisi della Grecia, ha subito una brusca diminuzione come evidenzia l'andamento dell'azionario.

Ancora sotto tono la sterlina che, tuttavia, ha ritrovato una certa stabilità dopo le forti perdite della vigilia. La divisa britannica continua infatti a risentire di uno scenario politico post-elezioni decisamente precario per quanto riguarda l'impegno di Londra a riportare in ordine i conti pubblici. Nel finale l'euro è stato indicato anche a 121,05 yen (120,63 nella vigilia e 121,10 alla rilevazione odierna della Bce), a 0,9077 sterline (0,9073 e 0,9057) e a 1,4630 franchi svizzeri (1,4635 e 1,4629). Il dollaro nelle battute finali é stato altresì scambiato a 88,64 yen (88,95), a 1,0715 franchi (1,0791) e a 1,5044 per una sterlina (1,4940). (Il Sole 24 Ore Radiocor)

3 marzo 2010
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