LONDRA – La Confederazione dell' industria britannica (Cbi) scuote il cancelliere dello scacchiere Alistair Darling e s'infila, assumendo una posizione mediana, nel gran dibattito, politico ma anche accademico, sul "che fare ?" per l'economia inglese. In una lettera diretta al responsabile del Tesoro, gli imprenditori britannici elencano la lista dei desideri in vista del budget, la finanziaria del regno di Elisabetta che Darling presenterà entro la fine del mese.
Gli industriali insistono sulla necessità di rimettere in sesto i conti prima del previsto, prima cioè del 2017, quando Darling immagina di poter – lui o qualcuno più probabilmente per lui – portare in pareggio dall'attuale deficit che sfiora il 13 % del prodotto interno lordo. «Porsi come obiettivo di pareggio – sostengono gli industriali – il 2015 darebbe un segnale estremamente forte al paese e alla comunità internazionale». Cbi non si allinea con chi sollecita massicci tagli alla spesa, non subito almeno, perché il rischio di strangolare una ripresa fragilissima pare evidente.
Gli industriali chiedono però di fare più in fretta del previsto e, soprattutto, chiedono di fare diversamente da quanto programmato. L'azione non deve avvenire sul fronte delle tasse, e solo gradualmente su quello del welfare. La via più urgente da intraprendere, a loro parere, è il congelamento delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, la riforma dei meccanismi di previdenza e dilazioni sulle pensioni pubbliche. «Tutto questo – commentano gli imprenditori – significherà risparmi pari a circa 130 miliardi di sterline». Cbi ha infine chiesto ad Alistair Darling di ripensare all'azione decisa sul fronte della tassazione e in particolare a riconsiderare l'innalzamento dell'1% dei contributi a carico delle imprese.
