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Bce, Ue e Fondo monetario promuovono il piano di risanamento greco

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3 marzo 2010
La Grecia vara un'altra stretta. Ulteriori tagli per 4,8 mld(nella foto Epa: George Papandreou)


Quasi un intero mese di salario in meno per gli statali, blocco agli aumenti delle pensioni, stretta di due punti sull'Iva - che sale al 21 per cento - e tasse più pesanti anche su alcol e tabacchi. Sono alcune delle attese misure addizionali decise dal governo greco per blindare - come richiesto da Bruxelles - gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici, il cui dissesto è da mesi sotto il tiro dei mercati. Con un Consiglio dei ministri straordinario tenuto oggi, il governo di Atene ha varato una serie di provvedimenti con cui conta a risparmiare 4,8 miliardi di euro complessivi sul bilancio di quest'anno.

Secondo le anticipazioni della rete televisiva pubblica greca Net, metà dei risparmi supplementari previsti deriva da effettivi tagli alla spesa, il resto da aumenti delle entrate. Nello specifico, l'esecutivo avrebbe previsto di tagliare del 30% le tredicesime degli statali, e del 60% le quattordicesime. Previsto anche un aumento del 20% delle imposte di alcolici e tabacchi.

Manovre che molto probabilmente accentueranno gli attriti con alcune categorie, a cominciare proprio dai dipendenti pubblici che già nei giorni scorsi - fiutando la nuova stangata - avevano proclamato un nuovo sciopero per il 16 marzo. Poco mossa invece la Borsa di Atene, in linea con i lievi cali delle altre piazze europee. Ieri a confermare la necessità di nuove strette era stato lo stesso premier George Papandreou, che richiamandosi all'unità nazionale aveva messo in guardia da conseguenze «catastrofiche» se la Grecia non riuscirà a tornare collocare titoli di stato a tassi di interesse simili a quelli del resto dell'area euro.

Oggi il premier di Atene, dopo aver incontrato il presidente Karolos Papoulias, è apparso in televisione spiegando di aver «adottato misure per far uscire la Grecia dal vortice della speculazione». Papandreu ha sostenuto che «la Grecia ha fatto quello che doveva fare e adesso ci aspettiamo la solidarietà dell'Europa».

Il primo ministro incontrerà venerdì la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino, mentre domenica vedrà a Parigi il presidente francese Nicolas Sarkozy. Berlino, però - ha chiarito un portavoce dell'esecutivo - non intende offrire nessun aiuto finanziario ad Atene, pur accogliendo con soddisfazione le nuove misure anti-deficit varate oggi. Di diverso avviso il capo della Confindustria tedesca, Hans Peter Keitel, il quale ha sostenuto invece che Germania e Francia dovranno offrire aiuto alla Grecia per evitare che finisca in bancarotta. In caso di mancato sostegno da parte dei giganti economici dell'Europa, fonti del governo greco indicano che il primo ministro potrebbe rivolgersi al Fondo monetario internazionale per avere aiuti.

Bce, Ue e Fondo monetario promuovono il piano
Plauso al piano greco (definito «coraggioso») anche dalle istituzioni dell'Unione europea. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ha dichiarato che Atene può contare, se necessario, sull'aiuto finanziario dei suoi partner. Anche la Commissione europea con il presidente José Barroso dà il benvenuto al piano del governo di Atene «che assicura nel 2010 una riduzione del deficit/Pil del 4%. Ora l'ambizioso programma greco per correggere gli squilibri di bilancio è nella buona direzione, le misure aggiuntive annunciate oggi includono appropriati tagli di spesa, in particolare risparmi sugli stipendi pubblici che sono essenziali per raggiungere effetti permanenti di consolidamento e restaurare la competitività». Un piano, in definitiva che è «importantissimo per i greci ma anche molto importante per la complessiva stabilità finanziaria dell'Eurozona». La promozione al piano di Papandreu è giunta anche dal Fondo monetario internazionale che ha definito «molto solide» le misure adottate. «Mettere in atto questa serie di provvedimenti - ha affermato in una nota il oprtavoce del Fmi - rappresenterà una tappa cruciale di un processo che si protrarrà per alcuni anni». Il Fmi è pronto a offrire «il proprio know how tecnico» per «aiutare le autorità a realizzare i propri progetti».
In serata è giunto anche il commento positivo della Banca centrale europea che proprio domani riunisce il consiglio direttivo e le cui decisioni saranno inevitabilmente condizionate da quanto sta avvenendo ad Atene. La Bce ha espresso apprezzamento per le misure «convincenti e di permanente risanamento» dei conti pubblici, «necessarie e appropriate per fare progressi significativi nel risanamento fiscale nel 2010». La banca centrale apprezza anche la rapidità di realizzazione del piano e ritiene che il taglio alla spesa pubblica e l'adeguamento dei salari nella pubblica amministrazione siano entrambi «segnali chiave per la sostenibilità fiscale nel lungo termine e per rafforzare in modo sostanziale la competitività della Grecia sul fronte dei prezzi e dei costi». Come nelle dichiarazioni giunte dalla Commissione Ue, nella nota della Bce si sottolinea che il piano di risanamento dei conti «andrà a beneficio dei cittadini greci in quanto permetterà all'economia del Paese di superare le attuali difficoltà, riportando l'economia su un cammino di crescita di medio termine sostenibile, con un aumento dell'occupazione». Un modo esplicito per sostenere l'impegno del governo di Atene di fronte all'opinione pubblica nazionale.
  CONTINUA ...»

3 marzo 2010
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