FRANCOFORTE – E' proseguito anche nel fine settimana il tira-e-molla europeo sul futuro della Grecia, oberata dai debiti. A qualche giorno da un nuovo vertice a Bruxelles, questa volta a livello di capi di stato e di governo, la Germania continua a mostrarsi restia ad aiutare finanziariamente il governo greco, anche se i toni tedeschi appaiono meno duri del recente passato.
Il cancelliere Angela Merkel ha fatto sapere che non si oppone ad aiuti bilaterali al paese mediterraneo, anche se non ne vede per ora la necessità. Se Atene avesse difficoltà a rifinanziarsi sui mercati a tassi d'interesse accettabili "potrà essere aiutata a livello bilaterale dagli stati europei o potrà rivolgersi al Fondo monetario internazionale", ha affermato la signora Merkel in un'intervista domenicale alla Deutschlandfunk.
In serata il cancelliere ha annunciato di avere parlato con il premier greco George Papandreou che le avrebbe assicurato di non avere bisogno in questo momento di un aiuto finanziario. L'assicurazione di Atene consente alla signora Merkel di prender tempo, nonostante l'appello del presidente della Commissione José Manuel Barroso, che venerdì aveva chiesto un compromesso a livello europeo in modo da aiutare velocemente il paese mediterraneo.
Il cancelliere federale ha poi chiesto ai suoi partner di non creare "false attese" in vista del vertice di giovedì. In un'intervista al quotidiano Handelsblatt che verrà pubblicata nell'edizione di domani, lunedì 22 marzo, ma che è stata anticipata oggi, lo stesso Barroso ha invece ricordato che "è nell'interesse della Germania assicurare la stabilità della zona euro". E ha aggiunto: "Sono certo che darà una contribuzione decisiva alla soluzione della crisi".
Secondo fonti europee, una netta maggioranza dei paesi della zona euro sono tendenzialmente pronti a garantire prestiti bilaterali coordinati e volontari alla Grecia. Mancano all'appello tra gli altri Germania e Finlandia. Dal canto suo, il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha detto a Bologna che l'Italia è "assolutamente favorevole" a un aiuto dell'Unione al paese mediterraneo che nel 2009 ha registrato un deficit pubblico vicino al 13% del prodotto interno lordo.
Nelle sue ultime dichiarazioni la signora Merkel è sembrata voler raffreddare le attese sul vertice europeo che si terrà alla fine della settimana prossima a Bruxelles. Nel contempo però ha lasciato la porta aperta a una soluzione in cui Berlino potrebbe dare il suo benestare all'aiuto bilaterale senza parteciparvi. Ad alcuni osservatori il tono è sembrato meno duro del recente passato quando il governo ha parlato addirittura di esclusione dei paesi inadempienti dalla zona euro.
Peraltro, il governo tedesco appare diviso al suo interno. Nei giorni scorsi il cancelliere non ha escluso un intervento dell'Fmi a favore della Grecia, un'ipotesi che il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble non ama per paura di penalizzare l'immagine di una zona euro incapace di risolvere i propri problemi da sola. La signora Merkel deve fare i conti con una popolazione tedesca nettamente contraria a un salvataggio della Grecia, a due mesi da delicatissime elezioni regionali.