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La ricetta anti crisi della Corea e il 5% del Pil in ricerca e sviluppo

di Riccardo Barlaam

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15 maggio 2010
La Corea del Sud non sente la crisi, ecco il suo segreto

Mentre le economie di tutto il mondo sono alle prese con una difficile recessione la piccola Corea del Sud continua a crescere e a conquistare quote di mercato con i suoi prodotti. Qual è il segreto? La precisione asiatica, certo. Ma soprattutto la elevata percentuale di spesa pubblica destinata alla ricerca e allo sviluppo delle sue aziende. Una rivoluzione avvenuta in pochi anni.

Auto, telefonini e tv
Fino a metà degli anni Novanta le auto coreane erano poco più di una scatola di sardine. Piccole, bruttine e a scarso contenuto tecnologico. Oggi non hanno niente da invidiare in termini di prodotto, design prezzo alle auto delle grandi case. Di più. I produttori europei, giapponesi e americani sono stati messi in ginocchio dalla recessione. Hyundai, e il suo marchio Kia, continuano a crescere erodendo quote di mercato: lo scorso anno ha venduto 4,75 milioni di veicoli in tutto il mondo, contro i 4,1 milioni venduti prima della crisi. Sempre Hyundai è ormai il quarto produttore mondiale di auto, dietro il trio di testa Toyota, Gm e Volkswagen e prima di Ford. Lo stesso discorso vale per i telefonini. Samsung è entrata in questo mercato una decina di anni fa e oggi è il principale competitor del leader mondiale Nokia. Sui televisori idem: un tempo a farla da padrone erano i giapponesi che sono stati ora detronizzati dagli schermi piatti prodotti dalle coreane Samsung e Lg.


Innovazione e ancora innovazione
Mentre i paesi europei sono alle prese con le manovre taglia deficit. Lacrime e sangue e tagli alla spesa pubblica per salvare l'euro, la ricetta della Corea del Sud spinge ulteriormente sulla la competitività delle sue aziende. Il presidente sud coreano, Lee Myung-bak, che di mestiere prima di darsi alla politica faceva il Ceo della Hyundai, ha messo in campo una strategia aggressiva per evitare di sentire i contraccolpi della crisi globale nel suo paese. «Sono sicuro - ha detto agli imprenditori coreani - che questa crisi farà avanzare il nostro sogno: diventare tra le prime potenze economiche mondiali». Come parte di questo ambizioso programma l'ex manager della Hyundai ha promesso di innalzare la quota di Pil destinata alla ricerca e sviluppo dal 3,4 attuale - tra le più elevate al mondo - al 5% del prodotto interno lordo nel breve termine. Il governo ha anche annunciato un'altra misura per aiutare le imprese che prevede l'estensione di deduzioni fiscali per chi investe in innovazione.

Il Pil torna sopra al 3%
Il risultato delle politiche economiche anti crisi del Ceo presidente sudcoreano si vede già. La Corea che all'inizio del 2009, nel pieno della tempesta subprime registrava un aumento del Pil di poco superiore allo 0% (come l'Italia), nell'ultimo trimestre del 2009 è tornato a crescere al 3,2%. Tra i paesi sviluppati è il primo che riesce a guardare con una certa tranquilità, dallo specchietto retrovisore, la crisi mondiale.

15 maggio 2010
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