LONDRA - L'incertezza, peggiore nemica dei mercati, regna in Gran Bretagna. La necessita' di delicate trattative per trovare un compromesso politico significa un ritardo nella formazione del nuovo Governo e quindi il rinvio di misure decisive per ridurre il deficit di bilancio record.
I mercati oggi hanno quindi reagito male ai risultati elettorali. Sono stati colpiti i titoli di stato, la sterlina e la Borsa di Londra, che e' arrivata a perdere l'1 per cento dopo un calo del 6% dall'inizio della settimana.Lo spread tra i decennali di riferimento britannico e tedesco stamattina ha raggiunto i massimi da undici anni, mentre la sterlina ha toccato i minimi da un anno contro il dollaro e da due settimane contro l'euro.
Il cupo pessimismo della mattina si e' pero' in parte dissolto nel corso del pomeriggio in seguito alla disponibilita' a trattare dichiarata da tutti e tre i leader dei principali partiti e all'assicurazione da parte di Moody's e Standard & Poor's che il rating tripla A della Gran Bretagna non e' a rischio. La sterlina si e' quindi ripresa e anche l'indice Ftse ha frenato la sua discesa allo 0,2 per cento.
Le prospettive restano comunque incerte. "La Gran Bretagna naviga in acque totalmente inesplorate e il mercato anche, - ha commentato Moyeen Islam, stratega di Barclays Capital a Londra. – Non sappiamo dove arriveremo e come ci arriveremo. Senza chiarezza non ci sono buone ragioni per sostenere la sterlina."
Economisti e trader avvertono che la volatilita' continuera' nei prossimi giorni sia sulla valuta che sui titoli di Stato. Meno timori invece per la Borsa, dato che gran parte dei titoli blue chip sono societa' internazionali con un'esposizione limitata alla Gran Bretagna. "I mercati sono stati pazienti con la Gran Bretagna finora, - ha avvertito Brian Hilliard, UK economist di Societe Generale, - ma il tempo ora sta per scadere."