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Dalla pensione a 60mila morti
all'indennità di puntualità.
Tutti gli sperperi della Grecia

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2 maggio 2010

Fra le tante cause che hanno contribuito al dissesto finanziario della Grecia - che ha dovuto fare ricorso all'aiuto dell'Ue e del Fmi per evitare la bancarotta - ci sono anche moltissimi e paradossali sperperi che dovrebbero essere eliminati con le riforme annunciate dal premier George Papandreou nel quadro del piano per il risanamento dell'economia nazionale.

Tra gli sprechi, come ha accertato una recente indagine condotta degli enti previdenziali, il più eclatante è che circa 60.000 pensionati ormai deceduti percepiscono ancora la pensione. A parte i casi di frode, in cui i familiari del morto non avvertono di proposito l'ente previdenziale del decesso del congiunto, ci sono casi in cui continuare a prendere la pensione del caro estinto è legale come avviene alle figlie nubili o divorziate di un ex-dipendente statale. Anche in Grecia è diffuso il fenomeno delle pensioni fasulle, soprattutto per quanto riguarda quelle di invalidità che quelle del settore dell'agricoltura: il ministero del Lavoro ha calcolato che a tutt'oggi vengono corrisposte 320.000 pensioni di questo genere (pari al 14% di tutte le pensioni pagate nel paese) che dovranno essere ridotte almeno a 160.000. Con una evidente ricaduta anche sull'evasione fiscale, è stato inoltre accertato che il 43% dei pensionati greci svolge un'attività lavorativa sul cui compenso non paga le tasse.

Tra i tanti sperperi, inoltre, il più assurdo è forse l'indennità che alcuni ministeri e dipartimenti statali pagano ai dipendenti per premiarli del fatto di arrivare in orario in ufficio. Esistono almeno altre 20 indennità analoghe, come quella che prevede un «bonus» - anch'esso inserito nello stipendio mensile - ai dipendenti della Guardia Forestale per incoraggiarli a lavorare fuori dall'ufficio, come è logico che facciano le guardie forestali. Ci sono poi anche molti dipendenti pubblici - i cosiddetti «impiegati fantasma» - che non si presentano mai in ufficio, fanno un secondo lavoro per lo più in nero e, naturalmente, alla fine del mese prendono lo stipendio dello Stato. Tra i vari privilegi dello statale, inoltre, c'è quello di non poter essere licenziato e di potersene andare volontariamente in pensione dopo soli 25 anni di servizio, in genere prima di raggiungere i 50 anni di età.

Un'altra attività redditizia e poco impegnativa, ma che pesa non poco sulle casse dell'erario, è quella di far parte di una commissione statale. Il governo greco non ha nemmeno idea di quante esse siano ma si calcola che diano lavoro a circa 10.000 persone con un costo di quasi 230 milioni di euro all'anno. Fra queste commissioni ce n'è una incaricata della gestione delle acque di un lago che fu prosciugato 80 anni fa. (Ansa)

2 maggio 2010
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