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Liberata la petroliera russa catturata dai pirati somali

di Antonella Scott

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6 maggio 2010
La nave da guerra della Marina militare russa Maresciallo Shaposhnikov (Afp)


MOSCA. Non c'è un tribunale che abbia diritto di giudicare i pirati. Quelli catturati giovedì al largo della Somalia, dopo aver preso in ostaggio una petroliera russa, sono stati messi su una delle loro stesse imbarcazioni e lasciati andare. "Sbattuti in cella nel mare aperto", titola un giornale russo: "Non esistono basi legali internazionali ben definite per poterli trattenere", ha spiegato a malincuore il portavoce del ministero della Difesa russo, Aleksej Kuznetsov.

La Convenzione dell'Onu sul diritto del mare afferma che un paese ha il diritto di intervenire contro una nave pirata, e catturarla qualunque bandiera batta, ma solo in mare aperto. In questo caso, nel Golfo di Aden, spetterebbe al governo somalo giudicare i pirati, un compito che in questo momento la Somalia non è in grado di compiere.

La petroliera Università di Mosca era stata catturata mercoledì scorso al largo del Corno d'Africa, e liberata dopo poche ore dai marines della nave da guerra Maresciallo Shaposhnikov. Salvi i 23 membri dell'equipaggio e tutti in buone condizioni, dieci assalitori catturati, uno ucciso: la Maresciallo Shaposhnikov, scrive l'agenzia Ria Novosti citando una fonte della Marina militare russa, ha risposto al fuoco da un elicottero quando i pirati hanno sparato.

E' stata la compagnia Novorossiisk Sea Shipping, o Novoship, proprietaria della nave, a dare i dettagli dell'operazione, spiegando che l'equipaggio della petroliera, diretta in Cina, su ordine del comandante si era barricato nella sala macchine, mettendosi al sicuro e impedendo ai pirati ogni manovra. Dando alla Maresciallo Shaposhnikov, arrivata sul posto alle tre di notte ora di Mosca (l'una di notte in Italia), la possibilità di verificare la situazione e poi di attaccare. "Grazie all'abile e tempestiva manovra del capitano Jurij Tulchinskij – annuncia Novoship – i pirati non hanno potuto catturare un solo ostaggio, né prendere il comando della nave. Il personale della Maresciallo Shaposhnikov ha svolto il proprio dovere nella migliore tradizione dei marinai russi. Stanno tutti bene".

La petroliera russa, battente bandiera liberiana, navigava verso la Cina con un carico di 86mila tonnellate di petrolio, un valore stimato a 52 milioni di dollari.

6 maggio 2010
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