Raggiunto l’accordo con le parti sociali sugli ammortizzatori in favore delle imprese avicole danneggiate dal crollo delle vendite legato alla paura dell’influenza aviaria. Lo ha annunciato oggi il ministro del Welfare Roberto Maroni nel corso di una conferenza stampa congiunta con i ministri per le Politiche agricole Gianni Alemanno e della Sanità Francesco Storace al termine del Consiglio dei ministri.
«Abbiamo messo a disposizione - spiega il ministro Maroni - 100 milioni di euro per il sostegno al reddito dei lavoratori del settore avicolo in difficoltà». Gli interventi, che interessano, fra le altre, cassa integrazione e mobilità, sono rivolti a tutte le imprese della filiera avicola, da quelle di allevamento del pollame ai mangimifici, dal commercio all’ingrosso al trasporto merci.
Le Regioni potranno aderire all’accordo raggiunto con il presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani, con le associazioni datoriali e con il sindacato per lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro nel 2006. L’accordo, stilato sulla base dell’analoga intesa siglata in Veneto, prevede l’adesione delle Regioni interessate entro il 15 marzo 2006, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2006. I 100 milioni saranno utilizzati attraverso l’Inps sulla base di procedure definite in un accordo con le parti sociali.
È stato, inoltre, costituito un tavolo di monitoraggio sui meccanismi di erogazione degli ammortizzatori sociali.
Il ministro Alemanno ha ricordato che per il sostegno al settore colpito dalla crisi causata dalla paura dell’aviaria sono stati stanziati in totale 220 milioni di euro. Cento milioni sono nel pacchetto inserito nel decreto legge agricoltura, sul quale dovrà però arrivare il placet di Bruxelles, 20 milioni sono, invece, destinati al ritiro delle merci congelate stoccate. Altri 100 milioni sono le risorse per il sostegno al reddito della filiera avicola.
«Il provvedimento - sottolinea Francesco Storace, ministro della Salute - è un importante riconoscimento della serietà dei nostri allevatori per le misure di prevenzione attuate e dà ulteriori garanzie ai consumatori sulla sicurezza dei polli italiani». Il ministro ha tenuto a sottolineare che «non è un decreto per i furbi, ma per persone serie. Gli indennizzi, infatti, vanno agli allevatori che hanno rispettato le norme di sicurezza, su proposta della stessa categoria».


Rinviato il decreto sulle imprese in difficoltà
Il Consiglio dei ministri ha esaminato e rimandato al Consiglio dei ministri della prossima settimana il decreto legge in favore delle imprese in difficoltà del polo tecnologico abruzzese e in Sardegna. «Il decreto legge - dice il ministro dell'Interno Pisanu - consente di risolvere alcune annose situazioni di crisi industriali». Il provvedimento, che costa circa 200 milioni di euro, oggi è stato rinviato per formalizzare la copertura finanziaria, data l’assenza del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Nei casi nei quali le imprese sono soggette a procedure fallimentari, legge Prodi o legge Marzano il costo delle operazioni ricade sullo Stato. «Si tratta - spiega il ministro del Welfare Roberto Maroni - di un piano per recuperare i lavoratori in esubero, ma anche di un paracadute per i lavoratori». Il ministro ha anche annunciato che nei prossimi giorni contatterà la Fiat per vedere se può essere interessata.
Il piano prevede incentivi e disincentivi: incentivi perché i lavoratori rimarranno nel programma di protezione anche se trovano un nuovo lavoro e poi lo perdono e disincentivi perché se rifiutano un lavoro entro 50 chilometri da casa escono dal programma di protezione. Incentivi fiscali, invece, per le imprese che assumono. L’idea è quella di fornire sostegno al reddito che accompagni i lavoratori over 50 verso la pensione.