Semaforo verde a una nuova quota di ingressi in Italia per 350mila lavoratori extracomunitari: il Consiglio dei ministri ha autorizzato un secondo decreto flussi per il 2006 per regolarizzare la posizione dei lavoratori che avevano presentato in primavera la domanda. È stata, così, sanata la differenza fra le 520mila domande che erano state firmate dai datori di lavoro e presentate dagli stessi extracomunitari palesemente già in Italia e i 170mila permessi autorizzati dal Governo Berlusconi. «Il provvedimento - spiega il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero - è nell’interesse della collettività italiana sia per civiltà, sia per le maggiori entrate». Il ministro ha calcolato che il nuovo decreto flussi porterà nelle casse dello Stato tra un miliardo e un miliardo e mezzo di euro sotto forma di pagamento di contributi da parte dei datori di lavoro. Con la riapertura delle quote 2006 è stata anche liberalizzato il mercato del lavoro per i cittadini dei Paesi neocomunitari, con grandi opportunità di sviluppo per l'agricoltura dove un lavoratore su dieci è immigrato, proveniente, in genere, dalla Polonia. Secondo Ferrero il decreto prende atto delle realtà delle 520mila domande fatte dai datori di lavoro evitando a circa 350mila persone di lavorare in nero.
«Il decreto flussi - sottolinea il ministro dell’Interno Giuliano Amato - interviene in applicazione rigorosa della legge Bossi-Fini, che prevede un iniziale decreto flussi e prevede l'opportunità di adottarne altri».
Comunque, secondo Amato, la legge esistente, la Bossi-Fini, va cambiata. «Io lo capii - dice il ministro Amato - vedendo le file davanti alle poste, mi sarei aspettato di vedere imprenditori e famiglie italiane in attesa di filippine da far arrivare da Manila. È un modo irrealistico e ipocrita di fingere di fare entrare persone dall'estero mentre è una legge di regolarizzazione per immigrati già presenti in Italia».

Bonus bebè. Il Governo ha chiesto a Guardia di finanza e ministero dell'Economia di fermare la richiesta di restituzione del bonus bebè di mille euro agli extracomunitari che ne avevano usufruito erroneamente. «Resta un problema - sottolinea il ministro Ferrero - di possibili pendenze penali e addirittura di espulsioni per chi ha ricevuto il bonus: per questo stiamo studiando delle misure ad
hoc che ad esempio impediscano la procedibilità d'ufficio».

Rapporti Stato e Chiesa. È stata messa a punto un'intesa prevista dalle norme del concordato fra Stato e Santa Sede sulle procedure penali nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche da parte dell'Autorità giudiziaria italiana.

Sottosegretari. I deputati e i senatori che hanno l'incarico di sottosegretari devono rassegnare le dimissioni dall'incarico parlamentare: lo ha ribadito il presidente del Consiglio Romano Prodi nel
corso del Consiglio dei Ministri. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Enrico Letta ha avvertito che «se ciò non dovesse accadere verranno riconsiderate le posizioni dei sottosegretari». Come dire, o sottosegretario o parlamentare.

Altri provvedimenti. Il Consiglio dei ministri ha svolto anche l’esame preliminare del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2003/123/Ce sul regime fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati membri diversi, del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione cinematografica Italia-Cina, del decreto legislativo concernente norme in materia di procedimento disciplinare a carico dei notai. Si è anche occupato dell’esame preliminare del decreto presidenziale sul regolamento di abrogazione del Dpr 507/1998 sull'omologazione degli apparati da impiegare nelle reti pubbliche nazionali di telecomunicazioni, del decreto presidenziale con il regolamento di riorganizzazione dell’Istituto superiore di polizia, dell’esame preliminare del decreto presidenziale sul regolamento di modifica dei criteri di nomina dei consigli di amministrazione degli Istituti regionali di ricerca educativa.
Rinviato il decreto legislativo riguardante l’istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie, a norma della legge 43/2006, con la richiesta al Parlamento di prolungare i termini della delega per mettere a punto un provvedimento coerente con la riforma degli Ordini che sarà presentata a settembre.