Il disegno di legge Finanziaria per il 2007 contiene misure concrete per l'occupazione femminile:l'articolo 18 introduce incentivi selettivi in materia di deduzioni dalla base imponibile dell'Irap, per cui una donna impiegata nelle aree del Sud costerà meno di un lavoratoreuomo.
Con un risparmiostimato, dallo stesso ministero per le Pari Opportunità, in una somma compresa fra 130 e 140 euro al mese.In queste aree geografiche il tasso di disoccupazione femminile è due volte e mezzo superiore alla media europea e pari a un 165%, circa, di quello degli uomini:questo dato fadelle donne, per il fatto stesso di esservi residenti,persone svantaggiate senza che sia necessario alcun ulteriore requisito.
La parità fra uomini e donne è un principio fondamentale del diritto comunitario, come affermano iltrattato e la costante giurisprudenza della Corte di giustizia che sanciscono questa parità quale compito e obiettivo della Comunità, imponendo alla stessa l'obbligo concreto della sua promozione in tutte le sue attività. Si apre con questa considerazione la direttiva 2006/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio scorso, che la legge Comunitaria 2006,già approvata dalla Camera e in corso di approvazione al Senato, elenca fraledirettive da recepire entro 12 mesi. Il decreto legislativo di attuazione dovrebbe, pertanto, essere emanato nel 2007, in coincidenza con l'anno europeo delle «Pari opportunità per tutti», e in tal senso il recepimento della nuova direttiva in attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, assume un significato rilevante.
Alcune misure sono, peraltro, anticipate nella stessa legge Finanziaria 2007: una maggiore dotazione del Fondo presso il ministero per i Diritti e le Pari opportunità di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 finalizzato alle iniziative volte a favorire l'effettiva parità tra uomini e donne, sia sul piano lavorativo che di rappresentatività politica e sociale. Un milione di euro dovrebbe, invece, andare a finanziare le iniziative previste nell'ambito dell'anno europeo. Il Regolamento 2204/2002/ CE definisce, infatti, quale persona svantaggiata «qualsiasi donna di un'area geografica al livello Nuts II nella quale il tasso medio di disoccupazione superi il 100 per cento della media comunitaria ... e nella quale la disoccupazione femminile abbia superato il 150 per cento del tassodi disoccupazione maschile ». L'agevolazione è supportata, peraltro, dai punti n.21 e 22 della direttiva 2006/54/CE , per cui gli Stati membri dovrebbero mirare, anzitutto, a migliorare la situazione delle donne nella vita lavorativa, visto che il principio della parità di trattamento non impedisce di«mantenere o diadottare misure che prevedono vantaggi specifici volti a facilitare l'esercizio di un'attività professionale da parte del sesso sottorappresentato oppure a evitare o compensare svantaggi nelle carriere professionali».
In quest'ottica, un primo intervento interessa il piano per gli asili nido, con uno stanziamento di 300 milioni di euro nel triennio 2007/2009 per una nuova rete di servizi alla prima infanzia, con l'obiettivo di aumentare i posti negli asilinido dall'attuale 9,9 al 33% entro il 2010. Potrebbe essere, peraltro, opportuna una ripresad'interesse per gli asili nido aziendali, così come meglio si potrebbe valorizzare l'intervento del Fondo per le azioni positive, poco noto e ancor meno utilizzato dalle imprese e dalle associazioni.