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28 ottobre 2006

Prodi: «La manovra può essere modificata ma senza alterare l'impianto complessivo»

La Finanziaria può essere modificata ma «senza alterare l'impianto complessivo». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, nella conferenza stampa al termine della riunione di maggioranza. Prodi ha fatto sue le parole del ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa il quale ha fatto una similitudine tra la costruzione della legge Finanziaria e quella di un edificio. «L'architrave è quello - ha detto Prodi - le mura maestre e le fondamenta anche». Ciò non di meno, la manovra può essere migliorata
e le modifiche possibili riguarderanno i lavoratori autonomi, per i quali la manovra prevede un aumento dei contributi«, che Prodi si è impegnato ad incontrare »nei prossimi giorni». Altri campi di intervento interessano le università (probabili maggiori fondi per circa 260 milioni, così come richiesto dal ministro della Ricerca Fabio Mussi), la sicurezza e le categorie non contrattualizzate della pubblica amministrazione. In questo tempo, Prodi ha ribadito «l'impegno» a rinnovare il contratto del pubblico impiego ed a venire incontro alle richieste avanzate, nel corso della riunione, dal
guardasigilli. Clemente Mastella ha infatti sollevato l'opportunità di offrire »risposte adeguate« ai magistrati, in particolare quelli non contrattualizzati. Se non verranno inserite misure sufficienti, per il leader dell'Udeur la Finanziaria rischia di non essere condivisibile.

Nessuna «fase due», il programma dell'Unione e l'azione di governo è «un filo ininterrotto: la coalizione di governo è questa, non cambia, dura l'intera legislatura. Su questo non c'è stata alcuna incertezza... Che altri abbiano idee diverse sul Paese non mi stupisce e non mi meraviglia» ha poi aggiunto Prodi. Quanto alle prospettive il presidente del Consiglio ha precisato:

«Non ci accontentiamo del risanamento: scendere sotto il 3% di deficit anno, vogliamo un Italia che cresca almeno del 3% all'anno. L'Italia ce la può fare, c'è nel paese, nel nord come nel sud, una grande domanda di crescita. A questa domanda questa finanziaria comincia a dare risposte». «Adesso si apre un'importante fase parlamentare: in questi due mesi il nostro governo decide come presentarsi per i prossimi 4 anni e mezzo di lavoro ai suoi elettori» ha proseguito Prodi. È per mettere bene in chiaro qual è la posta in gioco che il presidente del Consiglio ribadisce la validità delle linee fondamentali della legge finanziaria.
«Scelte rigorose - ha sottolineato - richiedono partecipazione e condivisione. Il Parlamento, nella sua sovranità, sa bene quale sia il suo ruolo. Deve migliorare, considerare, parametrare le scelte dell'esecutivo alle esigenze di chi è stato chiamato a rappresentare. Ma guai se questo viene fatto per calcolo. Guai se la strategia è mirata proprio a quegli egoismi che siamo stati chiamati a combattere». «Questa riunione - ha scandito - non è stata voluta per un'emergenza o per un cambiamento di rotta. È il proseguimento di un nostro metodo di lavoro cominciato a San Martino in Campo, metodo che ha portato a risultati non solo improtanti ma condivisi: le liberalizzazioni, il Dpef, la missione di pace in Libano, il ritorno della concertazione».

La riunione tra Romano Prodi, i suoi ministri e i leader dell'Unione punta a fare il punto sulla Finanziaria e definire la strategia politica comune in vista del dibattito parlamentare. Al summit partecipano i capigruppo del centrosinistra e i presidenti delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Sarà l'occasione per rinsaldare i rapporti nella maggioranza ed un maggior coordinamento tra l'esecutivo e la sua coalizione, anche per una migliore comunicazione all'esterno di quanto viene fatto. Si tratta quindi di uno dei vertici più affollati nella storia della Repubblica. Si lavorerà a porte chiuse e al termine è prevista una conferenza stampa. Qualcuno l'ha gi ribattezzato 'la carica del 45', visto il numero di esponenti del governo e del centrosinistra presenti.
L'obiettivo dell'incontro è sfoltire gli emendamenti alla manovra e trovare l'intesa su le possibili modifiche per affrontare preparati alle Camere il tradizionale 'assalto alla diligenza ed evitare passi falsi. Il presidente del Consiglio fará un intervento in apertura. Poi parlerà il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, che illustrerà le dinamiche della legge finanziaria.
Poi toccherà ai ministri per l'Attuazione del programma, Giulio Santagata, e dei Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. In rappresentanza dei vari partiti, parleranno i segretari.



 

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