«Il boccone sul Tfr è indigesto, ma occorre considerare quali erano le alternative offerte.
L'accordo raggiunto ieri è profondamente diverso e fortemente migliorativo
rispetto a quanto prospettato all'inizio e nel corso della trattativa: vale a dire prelievo per tutti, senza compensazioni, e franchigia per le aziende con meno di 10 dipendenti, una soglia, questa, per noi inaccettabile, alla quale si aggiungeva il rischio che non ci fosse nessuna compensazione». Luca Cordero di Montezemolo ritorna sull'intesa sottoscritta ieri, lunedì 23 ottobre, con il Governo e aggiunge: «Il sistema ha dato una prova importante di unità e ha evitato che le piccole imprese potessero avere difficoltà legate alla struttura patrimoniale. Il 99,5% delle aziende italiane è escluso da questo provvedimento, e le compensazioni ottenute tutelano tutte le
altre. In ogni caso, il decollo della previdenza integrativa è un fatto importante per il Paese. Le risorse che scaturiranno dal trasferimento del Tfr all'Inps dovranno essere utilizzate, in linea con quanto dichiarato dal Governo, per finanziare le
infrastrutture urgenti e indispensabili per il Paese. Le imprese italiane sopportano costi di trasporto e logistica infinitamente superiori alle imprese di tutti i principali Paesi europei. Al di là del Tfr - ha poi avvertito Montezemolo - restano molti problemi aperti, uno per tutti i provvedimenti in materia ambientale, che appaiono ostili nei confronti dell'impresa e che devono essere drasticamente modificati.