Il Governo dichiara battaglia agli scafisti: il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri prevede la reclusione dai 5 ai 15 anni per gli scafisti che favoriscono l'immigrazione clandestina.
Lo scopo, come spiega il ministro della Giustizia Clemente Mastella, è quello di colpire i trafficanti di esseri umani. Il provvedimento approvato dall’Esecutivo introduce nell'ordinamento la fattispecie criminosa di «trasporto clandestino di extracomunitari».
Il Guardasigilli ritiene il provvedimento uno strumento «di lotta decisa agli scafisti che non prenderà, però, di mira quanti sono trasportati sui barconi verso le nostre coste. Per queste persone, esiste già una attenzione normativa, ma anche umana, mentre occorreva giungere a una misura di deterrenza, più stringente dal punto di vista penale, verso chi lucra su questi trasporti».
È anche stata individuata un'aggravante quando il traffico di immigrati è finalizzato al compimento di altri reati, come per esempio, lo sfruttamento della prostituzione. Inoltre il trasporto fatto a fini di lucro non diventa un presupposto per l'esistenza della condotta illecita, ma un'aggravante. È prevista la custodia cautelare per chi è gravemente indiziato di essere scafista e sono stati prolungati i termini per la durata delle indagini preliminari. No, invece, all’obbligo del rito per direttissima per questo tipo di reato.
Ddl sul prelievo dei campioni biologici. Il Consiglio dei ministri ha anche approvato il disegno di legge, composto da sei articoli, che disciplina il prelievo obbligatorio di campioni biologici, come saliva, capelli o peli, per gli indagati di alcuni reati. «Queste impronte biologiche - dice Mastella - saranno messe a confronto con quelle raccolte sul luogo del delitto». L'operazione è utile per stabilire la certezza della responsabilità penale, come lo è stato, sottolinea Mastella, nel caso della strage di Capaci. Il provvedimento prevede la possibilità del test, richiesto dal giudice con motivazione, per ipotesi di reato che prevedono pene come l'ergastolo o per reati che prevedono pene superiori a tre anni (come per esempio lo stupro, il furto o la rapina). La procedura sarà attivata dal giudice se assolutamente indispensabile per l'accertamento dei fatti e potrà essere disposta, in casi di urgenza, anche dal pubblico ministreo, la cui decisione dovrà però essere convalidata dal giudice entro le successive 48 ore. I campioni biologici raccolti dovranno essere distrutti dopo le analisi, a meno che la loro conservazione non risulti indispensabile: in questo caso, però, non potranno essere distrutti prima del passaggio della sentenza in giudicato.
È anche prevista la possibilità che il test avvenga attraverso l'incidente probatorio.