«L’intento del Governo è quello di ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese in relazione all’emersione di base imponibile», insomma, pagare tutti, pagare meno: lo ha sottolineato il viceministro all’Economia Vincenzo Visco nel corso dell’audizione dinanzi alle commissioni Finanze di Camera e Senato.
Il primo segnale forte dato ai contribuenti è che non ci saranno più condoni, perché i condoni fanno male alle casse dello Stato. «Non c’è bisogno della teoria economica - spiega Visco - ma del semplice buon senso, per capire che in presenza di un'aspettativa di condono aumenta l'inclinazione ad evadere il fisco. Se il ricorso a condoni e sanatorie diventa prevedibile e atteso, favorisce un abbassamento della
tax compliance, che è già fra le più basse dei Paesi sviluppati. È a questo fenomeno che, a mio avviso, può essere attribuita la caduta di gettito di 1,3 punti percentuali del Pil verificatasi dal 2001 al 2005». Ed è proprio per questa ragione che è stata soppressa con il decreto legge del 4 luglio, al cosiddetta “Programmazione fiscale”. L' impatto netto degli interventi tributari, di quelli previdenziali e della revisione dei ticket sanitari, contenuti nell' insieme dei provvedimenti della manovra, aumenteranno la pressione fiscale e saranno pari a «circa 0,2 punti percentuali di Pil nel 2007», ma saranno seguiti da «un leggero alleggerimento per il 2008 e i 2009».
Sul fronte delle successioni Visco ha dichiarato che il Governo è disponibile a rivedere il nuovo impianto per riprendere quello introdotto nel 2000, con innalzamento della franchigia in coerenza con il programma dell’Unione.
Nel corso dell’audizione il viceministro all’Economia ha ricordato che le stime più accurate dell’economia sommersa sono quelle che derivano dalle statistiche ufficiali di contabilità nazionale. Le stime più recenti, che fanno riferimento al 2003, «indicano il valore aggiunto del sommerso in un ordine di grandezza compreso tra il 14,8% e il 16,7% del Pil: in altri termini ci sono circa 200 miliardi su cui non si pagano imposte, di cui 100 per l'utilizzo di lavoro non regolare e più di 93 da sottodichiarazione di fatturato ottenuto con occupazione regolare». Nel solo 2003 inoltre, ha aggiunto Visco «si osserva una preoccupante inversione di tendenza con una crescita del sommerso
stimabile fino a 0,5 punti di Pil, nonostante la notevole riduzione di lavoro irregolare dovuta alla sanatoria di quasi 700 mila immigrati clandestini».
Visco ha segnalato che ci sono province e settori dove i tassi di irregolarità superano il 50% e l’entità dell’evasione è persino superiore alla base imponibile dichiarata.
L’evasione, sottolinea Visco, è massiccia sul fronte dell’Iva, che registra in Italia un’aliquota base fra le più alte, ma ha un rendimento minore in termini di gettito effettivo. I versamenti sono ridotti, dice Visco, dalle frodi sul versante dei rimborsi richiesti, delle compensazioni effettuate con i crediti e del riporto ad annualità successive.
Il contrasto all’evasione fiscale ha come obiettivo il recupero di correttezza fiscale: dunque controlli sistematici ogni anno nelle società di dimensioni grandi per tutti i tributi e per le medie tramite accertamenti ogni 2 anni, mettendo a punto specifiche metodologie di controllo. L’amministrazione, sottolinea Visco, riorganizzerà l’anagrafe tributaria assumendo come unità di riferimento il contribuente e i suoi familiari e non le singole imposte.
Sul fronte della riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro il viceministro ha precisato i termini della misura, sottolineando gli interventi della manovra in favore dello sviluppo, con particolare attenzione al Mezzogiorno, quelli per la sostenibilità ambientale, la tassazione delle imprese, il federalismo fiscale.
Visco ha annunciato la razionalizzazione della normativa attraverso la predisposizione di testi unici di riordino e revisione delle disposizioni e la semplificazione di alcuni adempimenti. «L’obiettivo finale del processo di semplificazione - dice Visco - è rendere l’adempimento fiscale una facile routine per la stragrande maggioranza delle famiglie e delle imprese».
nicoletta.cottone@ilsole24ore.com