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Cannabis terapeutica e parto indolore: sono i temi di due provvedimenti approvati oggi dal Consiglio dei ministri, presentati dal ministro per la Salute Livia Turco. Il primo provvedimento, approvato in via preliminare, prevede una semplificazione degli adempimenti amministrativi per la tutela della salute e rende più agevole, fra le altre la prescrizione di farmaci per la terapia antidolore, compresi quelli che contengono principi attivi derivati dalla cannabis ed elimina una serie di certificati inutili e obsoleti. Semplificata la somministrazione di oppiacei, con l'abolizione dell'obbligo del ricettario speciale per gli oppioidi. «Niente a che vedere con gli spinelli - sottolinea il ministro Livia Turco - saranno infatti impiegati nelle terapie anti-dolore».
Il provvedimento consente, infatti, la somministrazione di medicinali oppiacei anche al di fuori delle patologie oncologiche, per le malattie croniche e invalidanti per le quali una adeguata terapia del dolore è essenziale. Semplificato anche l'aggiornamento periodico dell'elenco dei farmaci oppiacei che potrà avvenire con un decreto ministeriale, sentito il Consiglio superiore di sanità, senza dover ricorrere a modifiche legislative come è invece previsto attualmente. Diventa più agile anche la gestione dei registri per il controllo del movimento degli stupefacenti a uso terapeutico, facilitando il lavoro dei medici e dei farmacisti. Integrata, inoltre,la tabella dove sono inseriti gli stupefacenti a uso terapeutico con due farmaci a base di sostanze cannabinoidi già in uso Canada, Usa, Gran Bretagna, Svizzera, Olanda, Belgio e Germania.
Scompaiono circa 5 milioni e mezzo di certificati inutili, per i quali i cittadini risparmieranno tempo e denaro (oltre 40 milioni di euro): scompaiono, dunque, un milione di certificati richiesti agli alimentaristi per attestare che sono indenni da malattie infettive e rinnovare i libretti sanitari, per i circa 800mila insegnanti di ruolo che devono presentare un certificato di idoneità fisica al momento dell'assunzione (i supplenti a ogni inizio di anno scolastico), per i 150mila aspiranti volontari del servizio civile ai quali si richiede il certificato di idoneità fisica al servizio civile volontario, per i 40mila nuovi impiegati che ogni anno vengono assunti nello Stato e negli enti locali e devono presentare un certificato di sana e robusta costituzione, per almeno 200mila lavoratori (parrucchieri, maestri di sci, conduttori di caldaie a vapore, giudici di pace, lavoratori extracomunitari dello spettacolo) che ogni anno devono dimostrare di essere fisicamente idonei, tramite un certificato medico. E, ancora, per i circa 550mila bambini iscritti, al primo anno della scuola primaria che, nonostante la possibilità dell'autocertificazione o dell'attestazione diretta dalla Asl alla scuola, devono presentare un certificato vaccinale. Scompaiono anche i 200mila certificati che ogni anno sono richiesti obbligatoriamente ai dipendenti pubblici e privati per ottenere l'anticipazione del quinto dello stipendio, i due milioni di certificati inutili di sana e robusta costituzione, il milione e mezzo di certificati per i decessi (tre per ogni decesso per 500mila morti l'anno).
Introdotti anche interventi per il trattamento dei dati individuali sullo stato di salute destinati al «Nuovo Sistema informativo sanitario (Nsis), necessari per l'entrata in vigore del Codice della privacy, per proseguire la programmazione, la gestione, il controllo e la valutazione dell'assistenza sanitaria.
Nel testo è stata reintrodotta la norma stralciata dalla Finanziaria contro l’abusivismo in campo sanitario. «Si è voluto intervenire - dice Livia Turco - in maniera decisa per estirpare la dannosa pratica dell'esercizio abusivo della professione sanitaria, soprattutto a carico della categoria professionale degli odontoiatri, dove si stima un'incidenza dell'abusivismo vicina al 25 per cento». In caso di condanna, il giudice dispone la confisca delle attrezzature utilizzate da persone che hanno esercitato attività sanitarie senza averne titolo.
Stop anche alla somministrazione di alcolici nelle aree di servizio in autostrada. Il provvedimento introduce la norma stralciata dalla Finanziaria che prevede l’estensione 24 su 24 del divieto di vendita e somministrazione, attualmente riferito alle sole ore notturne. La misura ha lo scopo di prevenire i danni e gli incidenti stradali legati, appunto, all’uso di alcol al volante.

Il secondo disegno di legge è invece finalizzato a introdurre nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) la possibilità di accedere all'anestesia epidurale nella struttura pubblica, in modo gratuito e informato. Fra le altre il provvedimento vuole favorire il parto fisiologico, ridurre il ricorso al parto cesareo, promuovere il parto senza dolore, attivare nell’ambito del 118 il trasporto del neonato in emergenza, promuovere l’allattamento al seno secondo le raccomandazioni dell’Oms e dell’Unicef, incrementare l’attività dei consultori, superare le differenze territoriali e sociali per l’accesso ai servizi di tutela materno infantili, con attenzione alla popolazione immigrata. Prevista anche la dimissione precoce della partoriente e del neonato, garantendo la continuità assistenziale nel puerperio. Il provvedimento vuole anche ridurre i fattori di rischio di malattia del nascituro pre e post concezionali, con una serie di interventi preventivi Il testo, che era stato già esaminato dal Governo il 14 luglio scorso e aveva ricevuto il parere favorevole della Conferenza Stato Regioni il 5 ottobre, passa ora all'esame del Parlamento.


nicoletta.cottone@ilsole24ore.com