«La manovra è complessa, molto complessa e mio compito è quello di leggerla in profondità».
Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, nell'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, promuove l'impianto generale della manovra Finanziaria. Con alcune riserve sul risanamento della spesa pubblica. «Il Governo deve fare al più presto le riforme per risanare la spesa corrente» , ha detto Draghi che ha anche spiegato che «l'intervento del Governo sul Tfr inserito in Finanziaria, «può determinare problemi di liquidità per le imprese, soprattutto per quelle di minori dimensioni». Ma in generale, secondo il governatore, il costo per le imprese derivante dal trasferimento all'Inps del Tfr è «assolutamente trascurabile» rispetto al beneficio che le stesse imprese ricevono dal cuneo fiscale: ci sono trecento milioni di costo verso 4,7 miliardi di beneficio».
«Il risanamento della finanza pubblica - ha detto - deve avvenire senza sacrificare la crescita: è questo il difficile obiettivo della legge finanziaria». Draghi ha sottolineato che «la manovra lascia sostanzialmente invariate nel 2007 le spese correnti rispetto agli andamenti tendenziali» e ha ricordato Il Governatore ha ricordato il suo richiamo del luglio scorso a «intervenire con misure di carattere strutturale su tutti i principali comparti. Le valutazioni ufficiali indicano per i comparti della scuola, della sanità e della finanza decentrata risparmi crescenti nel tempo. È importante che l'azione divenga più incisiva e sia estesa ad altri comparti».
La manovra di bilancio del 2007, ha rilevato , «mira a ridurre il disavanzo sotto il 3 per cento del Pil e a porre il debito di nuovo su un sentiero di discesa. È importante cogliere l'opportunità offerta dalla fase di ripresa ciclica dell'attività economica. Lo sforzo di risanamento limiterà gli interventi da attuare negli anni successivi e condurrà a risparmi nella spesa per interessi».
Sono particolarmente apprezzabili secondo il governatore centrale alcuni aspetti «fondamentali» della manovra: «Lo sforzo per accrescere la dotazione di infrastrutture; la riduzione del ricorso a condoni o sanatorie; l'impegno a contrastare l'evasione e l'elusione fiscale; la riduzione dell'Irap, che peraltro deve rappresentare solo un primo passo». In un'ottica di medio termine però la manovra presenta alcuni aspetti problematici secondo il governatore perché «la correzione, in termini netti, è affidata interamente ad aumenti delle entrate».
Nel corso del suo intervento Draghi ha anche ricordato che «nel 2006 si è registrata una forte e in parte inattesa crescita del gettito fiscale. Le attuali stime delle entrate per l'anno in corso sono superiori di 18,5 miliardi rispetto alla Relazione trimestrale di cassa di aprile; l'aumento è pari all'1,3% del Pil, di cui quasi 0,3 punti ascrivibili alle misure estive». Non è tutto perché, ha rilevato ancora il governatore, «la manovra 2007 dovrebbe determinare per il secondo anno consecutivo un aumento del gettito fiscale che potrebbe essere superiore al mezzo punto percentuale».
«È importante - ha concluso Draghi - che il maggior gettito sia restituito rapidamente al sistema produttivo attraverso la riduzione delle aliquote legali». A suo giudizio, «oltre ad accrescere il gettito e a ridurre l'iniquità distributiva insita nei fenomeni di evasione», le misure della Finanziaria «possono contribuire a limitare le distorsioni alla concorrenza derivanti dai divari di prelievo tra i diversi contribuenti».