23 ottobre 2006 |
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Almunia a Roma mentre infuria la polemica. Fassino: critiche ingenerose da Montezemolo |
Mentre in Italia infuria la polemica sulla Finanziaria, con membri di spicco della stessa maggioranza che ne criticano l'impianto «troppo fiscale» e chiedono di porre l'accento su nuove spinte allo sviluppo, oggi il commissario Ue agli Affari Economici Joaquin Almunia fornirà nuovi elementi al dibattito con una visita a Roma dal forte valore politico e istituzionale.
La Finanziaria non va riscritta, «sarebbe una sciocchezza», ma è sufficiente per rilanciare la crescita, vero obiettivo che si è dato il Governo. Il segretario Ds Piero Fassino parla al seminario della Margherita insieme a Francesco Rutelli e ribadisce le sue riflessioni sulla Finanziaria. Fassino tiene a precisare: «Bisogna rendere chiara la missione che ci siamo dati, non è solo un problema di comunicazione, ma di politiche, posizionamento». Bisogna «avere chiaro», dice Fassino che «la Finanziaria non risolve in sè il problema di rimettere in moto il Paese».
Le critiche di Luca Cordero di Montezemolo alla Finanziaria sono «ingenerose», per Fassino, ma è vero che la maggioranza non sempre ha «reso evidente e chiara l'impostazione» a favore della crescita e dello sviluppo. Il segretario Ds risponde così a chi gli chiede di commentare i duri giudizi sulla Finanziaria dati ieri dal presidente di Confindustria. «Non credo - dice Fassino - ce questa sia una Finanziaria statalista o conservatrice. Contiene molte cose, in particolare per le imprese».
Fassino aggiunge: «Tra cuneo fiscale, credito d'imposta, incentivi, sostegno alla ricerca, le imprese ricevono una quantità di risorse superiore a tutte le Finanziarie precedenti».
«Quello che colgo certamente nelle critiche di Montezemolo - continua - è la necessità di rendere più evidente che al centro dell'azione di governo vule esserci il creare le condizioni per l'espansione, lo sviluppo e la crescita. Questa è l'impostazione che abbiamo avuto fin dall'inizio, ma non sempre forse siamo stati in grado di renderla evidente e chiara». La Confindustria si sta mostrando afona rispetto alle pressioni dei monopolisti contro le liberalizzazioni. Questa l'accusa, mossa con parole garbate, dal vicepremier Francesco Rutelli, all'associazione degli industriali.
Rutelli ha quindi enumerato i diversi settori in cui vigono regimi monopolistici, in particolare nei settori delle concessioni, come Tv e autostrade. «Vorrei sentire qualcuno in Confindustria - ha proseguito il vicepremier - che se la prenda con qualcuno dei suoi associati che sfrutta rendite di posizione, e che si oppone ai cambiamenti. Mi sembra che non solo il Governo sia condizionato». Di altro tenore le dichiarazioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella. La Finanziaria, ha detto «è troppo spostata a sinistra, bisogna equilibrarla per farla diventare una finanziaria di centro-sinistra».
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