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18 november 2006

La versione finale scende a 33,8 miliardi, voto in diretta tv

di Dino Pesole

Un primo passaggio parlamentare caotico, con l'aula della Camera che ha esaminato e votato solo 16 articoli sul totale dei 217 poi confluiti nel maxiemendamento su cui il Governo ha posto la fiducia, fissata per sabato dopo le 18. Il voto definitivo per passare allesame del Senato, invece, domenica, intorno alle 13: il verdetto sulla manovra sarà preceduto dalle dichiarazioni di voto finali, che avranno inizio dalle 10 e saranno trasmesse in diretta televisiva.

Il testo che dalla prossima settimana affronterà l'esame del Senato presenta un leggero miglioramento dei saldi complessivi della manovra. Stando agli ultimissimi calcoli, l'importo lordo passa da 34,7 a 33,8 miliardi, per effetto di alcune compensazioni effettuate nelle tabelle della Finanziaria, che hanno ridotto l'impatto complessivo sul fronte della spesa. Operazione resa necessaria per compensare, tra l'altro, i 350 milioni di minori entrate determinate dallo sconto sui contributi previdenziali degli apprendisti delle piccole imprese con meno di nove addetti. Confermato anche il taglio di un punto di Pil del deficit tendenziale del 2007, così da riportare il parametro chiave al di sotto del 3% del Pil. La riduzione strutturale del deficit equivale a poco meno dell'1,6% del Pil nel biennio 20052006,così come richiesto dalla raccomandazione approvata dall'Ecofin nel luglio dello scorso anno.

Se i saldi complessivi appaiono salvaguardati, si è perso per strada il filo conduttore della manovra. E non solo per gli 826 commi, contro i 612 dell'ultima Finanziaria del centro destra, di cui si compone il maxiemendamento. Non è una novità, poichè ormai da anni le modalità di svolgimento della sessione di bilancio sono tali da determinare varie e ripetute riscritture della manovra nel corso dell'iter parlamentare. Ma questa volta ai ritocchi apportati dalla Camera si sono aggiunte diverse riformulazioni degli emendamenti, con alcuni dietrofront, come nel caso della tassa di soggiorno, prima introdotta poi soppressa su richiesta della Cdl e sostanziale adesione di buona parte della maggioranza. Ma anche sul bollo auto, diverse sono state le ipotesi in campo (come per i Suv), poi alla fine a salvarsi saranno solole auto Euro 4 e 5 sotto i 100 Kw.
Nella stesura finale,è stato altresì eliminato il vincolo del limite massimo delle 50 sedi periferiche del Tesoro, ed un'ulteriore novità si annuncia per le compravendite di immobili: dal 1ڧennaio 2009 salirà al 22% l'aliquota della tassazione sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili nell'arco di 5 anni dall'acquisto ( il decreto fiscale all'esame del Senato l'ha elevata al 20%).

Quanto all'Irpef, l'emendamento presentato dal Governo lascia invariate le 5 aliquote originarie: 23% fino a 15mila euro; 27% tra 15mila e 28mila; 38% tra 28mila e 55mila; 41% tra 55mila e 75mila e 43% oltre i 75mila. I benefici, ripartiti tra la nuova curva e le detrazioni per carichi di famiglia, si condensano sui redditi fino a 40mila.
Tra le novità che non comparivano nel testo iniziale, il bonus per la Tv digitale, il fondo per il sostegno agli investimenti degli enti locali. Aumenti per chi guida veicoli, ciclomotori, imbarcazioni e motoscafi:costeranno di più il foglio rosa per i neo patentati, la revisione dell'auto, il duplicato della patente, il certificato e il contrassegno dei ciclomotori. Poi il via libera alla compartecipazione comunale all'Irpef del 2% dal 2008, con il contestuale sblocco dell'addizionale Irpef dei Comuni.

Quanto agli studi di settore, la nuova soglia è di 7,5 milioni, mentre sale da 23 a 25 euro il ticket per il pronto soccorso per il codice bianco e verde (nel testo originale era previsto un ticket differenziato:23 euro per il codice bianco e 41 per il codice verde). Tra le novità, si segnala poi il rispristino del 5 per mille in favore del terzo settore.



 

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