9 novembre 2006 |
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Finanziaria alla Camera: passa l'art.1. Bertinotti: meglio il consenso che la fiducia |
«La liquidazione del Tfr e delle relative anticipazioni al lavoratore viene effettuata dal Fondo». È quanto si legge nell'emendamento del Governo che recepisce l'accordo sul Tfr ma che oggi Cgil, Cisl e Uil contestano denunciando la novitá secondo cui il lavoratore che non opta per la previdenza integrativa e lascia il suo Tfr in azienda dovrá richiedere la sua liquidazione direttamente al Fondo della Tesoreria dello Stato e non più alla sua azienda. Infatti, nell'emendamento del Governo si legge che «la liquidazione del Tfr e delle relative anticipazioni al lavoratore viene effettuata dal Fondo limitatamente alla quota corrispondente ai versamenti effettuati al Fondo medesimo».
L'aula della Camera ha dato il via libera all'aumento dal 12,50% al 22% dell'aliquota sulle plusvalenze realizzate nelle compravendite speculative di immobili. Le novità sono contenute in un emendamento della commissione approvato dall'assemblea di Montecitorio. La Finanziaria per il 2006 del governo Berlusconi aveva introdotto l'aliquota del 12,50% sulle plusvalenze realizzate in caso di cessioni a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni. Ora la tassazione viene elevata al 22%.
La Camera ha anche approvato un emendamento, proposto dal parlamentare di Fi, Massimo Berruti al quale avevano dato il proprio assenso il governo e il relatore. La norma fissa il principio del «silenzio assenso» per la comunicazione che l' Agenzia delle Entrate dovrà dare per consentire ai contribuenti di sottrarre i crediti Iva dalle imposte dovute, attraverso il meccanismo della compensazione. La norma originaria prevede che i contribuenti che vogliono effettuare compensazioni Iva debbano presentare una domanda entro il 10 del mese (il versamento scade infatti il 16 di ogni mese) all' Agenzia delle Entrate che può negare la possibilità di compensare. L'emendamento ora stabilisce che «La mancata comunicazione da parte dell' Agenzia delle entrate al contribuente entro il 15 del mese vale come silenzio assenso».
Via libera all'articolo 1
Via libera dell'aula della Camera all'art.1 della Finanziaria sui saldi di bilancio. Il livello massimo del saldo netto da finanziare è fissato in 29 mld di euro per il 2007. È stato incrementato il livello delle regolazioni debitorie da 3,820 mld a 9,5 mld per assorbire l'impatto della sentenza Ue sull'Iva per le auto aziendali in termini di cassa. Aumentate anche le regolazioni debitorie per il 2008 e il 2009 da 3.150 milioni a 8.850 milioni. Su richiesta del relatore, Michele Ventura, l'articolo 2 è stato accantonato. La seduta riprenderá alle 15 con l'esame dell' articolo 3 su Irpef e bollo auto.
Sono circa 70 gli emendamenti che il Governo ha elaborato per presentare alla discussione dell' aula di Montecitorio nel corso dell'iter per l'approvazione della Finanziaria. Le proposte di modifica attualmente presentate sono circa una decina e riguardano i primi articoli, soprattutto la riforma Irpef.
Mentre nella riunione tra Governo e maggioranza è stata raggiunta un'intesa per trasformare in un ordine del giorno la proposta di far slittare dal 2008 al 2010 la discesa di Eni sotto il 20% in Snam rete gas, contenuta in alcuni emendamenti. Secondo quanto ha riferito il capogruppo dei Verdi, Angelo Bonelli, l'odg dovrebbe impegnare il Governo a introdurre la proroga all'interno del ddl Bersani sull'energia in discussione al Senato.
Unione e Cdl stanno anche studiando la possibilitá di un allungamento delle concessioni Umts di ulteriori 15 anni dal 2020 al 2035. L'eventuale proroga dei termini dovrebbe garantire circa 90 mln di euro da destinare alla copertura di alcune modifiche avanzate dalla maggioranza.
È allo studio del Governo un dimezzamento delle concessioni demaniali marittime. Dell'ipotesi si è discusso al vertice Governo-maggioranza che si è tenuto stamani. Leconcessioni sarebbero così dimezzate, passando dagli attuali 50 a 25 anni.
Bertinotti: la fiducia? Meglio la via del consenso
A proposito della possibilità che venga posta la fiducia il Presidente della Camera, Fausto Bertinotti chiarisce «che i percorsi più sono realizzati con il consenso di maggioranza e opposizione e consentono elementi di approfondimento, e più rappresentano contributi all'esercizio della democrazia».
Dall'opposizione Ignazio La Russa, capogruppo di An a Montecitorio annuncia la decisione del suo gruppo di «sospendere il ritiro degli emendamenti alla finanziaria» e aggiunge di ritenere che anche gli alleati della Cdl faranno la stessa cosa. La Russa ha spiegato le motivazioni del suo partito: ritirando subito la gran parte delle proposte di modifica si rischia che anche quelle rimanenti vengano cancellate dal meccanismo della preclusione sul quale decide il presidente della Camera. An aspetta quindi le decisioni di Fausto Bertinotti prima di valutare se e quali emendamenti potranno essere ritirati.
Il Ministro per le Riforme Vannino Chiti ha ribadito che «la fiducia sulla finanziaria in questo momento non c'è perchè il Consiglio dei Ministri non l'ha autorizzata». «Io non ho chiesto - ha proseguito - nessuno ha chiesto che ci fosse l'autorizzazione alla fiducia che non verrà autorizzata domani. Dipende naturalmente da quello che avviene in Parlamento: se il confronto va vanti con una dialettica maggioranza-opposizione senza ostruzionismo e ci sarà un momento di confronto serio, non ci sarà la fiducia».
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