Il Governo trasforma il decreto legge sugli sfratti, decaduto per una obiezione di costituzionalità, in un disegno di legge. Il provvedimento, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, recepisce le obiezioni poste al decreto legge, dagli emendamenti già approvati ai rilievi della Conferenza unificata. Presenta, come sottolinea il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero, «uno schema migliorato rispetto al decreto che era stato bloccato al Senato».
Il disegno di legge dovrebbe godere di una corsia preferenziale in Parlamento, visto che nonostante la bocciatura al Senato per incostituzionalità, l’utilità del provvedimento è riconosciuta da esponenti della maggioranza e dell’opposizone. «Auspichiamo che in Parlamento - sottolinea il ministri per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero - questo disegno di legge, che risponde a una situazione di grave disagio sociale, abbia un corsia preferenziale, in modo da essere approvato rapidamente».
Il provvedimento è finalizzato a contenere i disagi sociali legati alle procedure esecutive di sfratto nei comuni capoluogo di provincia e in quelli ad alta tensione abitativa. Prevede la sospensione per 8 mesi dell'esecuzione degli sfratti per finita locazione per particolari categorie di inquilini disagiati, mentre per chi abita in immobili di "grandi proprietari" (assicurazioni, banche, istituti di previdenza) la sospensione varrà per 18 mesi dall'entrata in viogre del provvedimento. Sono previsti benerifi fiscali per i proprietari di immobili (i Comuni potranno prevedere l'esenzione o la riduzione dell'Ici). I Comuni hanno 45 giorni per presentare ai ministrei delle Infrastrutture, della Solidarietà sociale e delle Politiche per la famiglia un piano straordinario pluriennale di edilizia residenziale pubblica che tenga conto delle esigenze delle categorie disagiate già presenti nelle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi (reddito lordo complessivo inferiore a 27mila euro, in famiglia persone over 65, figli a carico, malati terminali o handicappati oltre il 66 per cento). Previsto un tavolo di concertazione sulle piolitiche abitative con l'incarico di predisporre un programma nazionale per la programmazione regionale di interventi di edilizia residenziale pubblica. Gli scopi da perseguire sono la realizzazione di alloggi a canone sociale, la riqualificazione di quartieri degradati, la proposta di norme di natura fiscale, la normalizzazione del mercato immobiliare.

La bocciatura del decreto legge sfratti. La maggioranza al Senato il 25 ottobre 2006 era andata sotto sul decreto legge sfratti con 151 sì e 147 no su una questione pregiudiziale di costituzionalità posta dall'opposizione, firmata dai senatori di Forza Italia Pastore e Ferrara. Le questioni pregiudiziali sono state motivate dai problemi costituzionali posti dall'assenza dei requisiti di necessità e urgenza di alcune disposizioni, dalla reiterazione di misure già sanzionate dalla Corte costituzionale e dall'insufficienza della copertura finanziaria, certificata dal parere della Commissione bilancio.

Il decreto legge bocciato, il 261/2006, riguardava interventi urgenti per la riduzione del disagio abitativo in favore di particolari categorie sociali. Il decreto prevedeva non solo la proroga, ma anche l'avvio di un programma di edilizia agevolata. In particolare conteneva il blocco degli sfratti per le famiglie con reddito inferiore ai 27mila euro e con figli a carico o persone con un serio handicap o al cui interno vivano malati terminali o ultrasettantenni. Si trattava, in generale, di una sospensione degli sfratti di tre mesi per tutti i Comuni interessati, prolungata al 30 giugno 2007 per gli immobili della piccola proprietà e al 30 giugno 2008 per quelli della grande proprietà nei Comuni che avrebbero dovuto presentare al Governo programmi locali per affrontare l'emergenza abitativa. A beneficiare della sospensione per almeno tre mesi degli sfratti, i nuclei familiari non morosi, con un reddito annuo non superiore a 27mila euro in cui siano presenti figli a carico, o ultrasettantenni, o malati terminali, o disabili oltre il 66 per cento.


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