23 novembre 2006 |
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Vademecumdi Angela Manganaro |
Come entrare e vivere in Italia: le leggi, i requisiti e i documenti necessari. Che cosa bisogna fare per essere un lavoratore dipendente, mettersi in proprio e avere una partita Iva, aprire un conto in banca o chiedere un mutuo. Come fa un imprenditore ad assumere un immigrato, e una famiglia a mettere in regola una colf o una badante, rispettando la legge. Fornire una guida pratica ai circa tre milioni di immigrati che vivono in Italia, ai loro datori di lavoro e alle famiglie è lo scopo delle Guide dal titolo «Stranieri e lavoro» allegate gratuitamente dalla prossima settimana al Sole-24 Ore del lunedì.
Il "vademecum" si divide in quattro tappe e — per ognuna — è prevista la traduzione dei contenuti pricipali in quattro lingue: inglese, spagonolo, rumeno e arabo.
La prima Guida (in uscita lunedì 27 novembre) si occupa delle regole generali e dei documenti: traccia il percorso — passo dopo passo — che fa lo straniero: la "chiamata" da parte del datore di lavoro, la richiesta del visto alle ambasciate o ai consolati nel proprio Paese, l’arrivo in Italia, e, infine, l’assunzione. Chiarisce la differenza tra visto d’ingresso, permesso di soggiorno — i motivi e i requisiti per cui viene rilasciato, come e quando si può rinnovare — e carta di soggiorno: quali documenti sono richiesti, e quali sono gli uffici a cui presentare le domande (cosa si fa rispettivamente in Prefettura e in Questura, e le nuove competenze degli uffici postali).
La seconda Guida (in uscita lunedì 4 dicembre) approfondisce tutti gli aspetti che riguardano il lavoro dipendente: il meccanismo delle quote stabilito dal decreto flussi (il provvedimento con cui ogni anno il Governo fissa il numero di immigrati da far entrare in Italia), i diversi tipi di contratto di lavoro (a tempo indeterminato, determinato, o stagionale), gli obblighi a carico del datore di lavoro (dalla dichiarazione ai carabinieri all’obbligo di garantire all’immigrato un alloggio idoneo). L’inserto contiene poi un’analisi dettagliata del contratto stipulato dall’immigrato: orario di lavoro, ferie, assicurazione, obblighi fiscali e previdenziali.
Il terzo capitolo (lunedì 11 dicembre) è dedicato alle colf e badanti. L’attenzione particolare è giustificata dai numeri: secondo il dossier Caritas 2006, infatti, con oltre 200mila addetti regolari, gli stranieri rappresentano il 65% degli occupati nel settore dei servizi alle famiglie italiane. La guida spiega come si fa ad assumere in modo regolare una colf o una badante: quali sono i doveri del datore di lavoro (gli obblighi nei confronti di Inps e Inail, il calcolo dei contributi trimestrali e la compilazione del bollettino) e quali i diritti del dipendente (compensi, ferie, malattia e maternità).
L’ultimo inserto di «Stranieri e lavoro» (lunedì 18 dicembre) analizza il lavoro autonomo, la casa e i risparmi. Se è vero, infatti, che la maggior parte degli stranieri arriva in Italia per svolgere un lavoro subordinato, sono sempre di più gli immigrati che diventano imprenditori (circa 130 mila Pmi etniche a fine 2005, secondo la Caritas) e quelli che mettono da parte i soldi per pianificare un futuro nel nostro Paese. Così, l’ultimo inserto spiega come mettersi in proprio (gli adempimenti amministrativi, fiscali e previdenziali) ma anche come comprare una casa e ottenere un mutuo, aprire un conto corrente, avere una carta di credito e un’assicurazione, spedire parte dei risparmi nel Paese d’origine.
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