5 dicembre 2006 |
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Maggiori entrate finanzieranno la riduzione delle tasse |
Grazie alle entrate record sarà possibile ridurre la pressione fiscale dal 2008. Il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco ha confermato che il gettito derivante dai tributi è cresciuto dell’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segnando maggiori incassi per 37 miliardi di euro. Le risorse saranno destinate ad attutire la pressione fiscale e al sostegno ai bassi redditi. L’abbassamento delle aliquote fiscali è previsto dal 2008, anche se il presidente della commissione Bilancio del Senato Enrico Mormando non esclude che alla fine del prossimo anno il Governo possa varare un decreto legge che abbia già effetto sul conguaglio 2007.
La commissione Bilancio ha votato a larga maggioranza, con il contributo anche dell’opposizione (salvo l’Udc che si è astenuta chiedendo un calo immediato delle imposte), l’emendamento che obbliga a ridurre la pressione fiscale sfruttando le maggiori entrate. L' emendamento modifica una parte dell'articolo 1 della Finanziaria specificando che «le eventuali maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale», poiché eccedenti rispetto al gettito per ora previsto per ridurre il deficit, «sono destinate, qualora permanenti, a riduzione della pressione fiscale finalizzate al conseguimento degli obiettivi di sviluppo ed equità sociali, dando priorità a misure di sostegno del reddito di soggetti incapienti ovvero appartenenti alle fasce di reddito più basse». Durante il dibattito in commissione è stata sottolineata, in particolare, l’esigenza di tener conto delle famiglie povere con più figli. L'emendamento non fa alcun riferimento esplicito alle pensioni minime che però - spiegano esponenti della maggioranza - rientrerebbero nella categoria dei contribuenti che hanno un reddito così basso da non poter beneficiare di sconti d'imposta, contribuenti per i quali vanno quindi introdotte forme di contribuzione al reddito (come, ad esempio, l' aumento delle pensioni).
Entro il 30 settembre del 2007 il Governo dovrà quantificare la quota di maggiori entrate riconducibile alla lotta all’evasione. Il ministro dell' Economia, entro questa data, dovrà, infatti, presentare «al Parlamento una relazione per definire i risultati derivanti dalla lotta all' evasione, quantificando le maggiori entrate permanenti da destinare a riduzioni della pressione fiscale».
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