Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che modifica la riforma del risparmio. Il decreto Pinza, che prende il nome dal suo estensore, Roberto Pinza, viceministro dell'Economia, prevede l’abrogazione della disposizione che limita al 30% del capitale sociale il diritto di voto delle fondazioni bancarie. L'obiettivo dell'intervento normativo è quello di rafforzare la tutela degli investitori intervenendo su corporate governance, revisione contabile, regime di circolazione di strumenti finanziari emessi con procedure che non prevedono il prospetto informativo e autorità di vigilanza.

Nel provvedimento sono anche contenute modifiche alla corporate governance delle società con la soppressione, tra l'altro, del voto a scrutinio segreto per l'elezione delle cariche sociali, l'aumento del numero degli amministratori indipendenti, limiti più rigorosi alla partecipazione di minoranze all'elezione degli amministratori. Nel testo una serie di modifiche al Testo unico bancario e al Testo unico di finanza. Previsti nuovi poteri per l'autorità di controllo tra cui la vigilanza sui prodotti assicurativi a contenuto finanziario che viene trasferita alla Consob. Il decreto è stato emanato nell'esercizio della delega contenuta nell'articolo 43 della legge per la tutela del risparmio, la 262/2005, ed è finalizzata al coordinamento e all'adeguamento del Teston unico bancario, del Testo unico di finanza e delle altre leggi speciali alle disposizioni contenute nella legge 262/2005.

Sul fronte dei pianin di stock option viene chiarito il contenuto delle informazioni che le società sono tenute a divulgare. La Consob non interviene più sul contenuto gestionale dei piani, ma solo sulla completezza delle informazioni. Novità arrivano per il dirigente preposto alla redazione di documenti contabili e sulla revisione contabile, settore nel quale viene rafforzata l'indipendenza del revisore. Novità anche sul fronte degli obblighi informativi per la rivendita di prodotti finanziari.

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