Sì al nuovo statuto della Banca d’Italia. Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del premier Romano Prodi, adegua l'Istituto ai principi e alle regole contenuti nella legge sulla tutela del risparmio e sulla disciplina dei mercati finanziari e ne completa il disegno di trasparenza e collegialità.

Fra i punti principali la riaffermazione della natura pubblicistica della Banca, dell’autonomia e dell’indipendenza dell’operato, la disciplina della nomina, del rinnovo del mandato e della revoca del Governatore, in linea con quanto previsto nel sistema delle Banche centrali europee, la nomina del direttore generale e dei vice direttori generali, demandata al Consiglio superiore. Di quest’ultimo vengono ridefinite le competenze con l’attribuzione di nuove funzioni di vigilanza e controllo all’interno della Banca (ferme restando le funzioni di vigilanza creditizia e finanziaria del Cicr), nonché di approvazione del bilancio annuale di previsione degli impegni di spesa, della fissazione del limite annuo per l’erogazione eventuale di somme a scopo di beneficenza o per contributi di pubblico interesse, di approvazione degli accordi stipulati con le organizzazioni sindacali.

Il nuovo statuto della Banca d’Italia recepisce gli indirizzi formulati dalla Banca centrale europea che, nell’esprimere consenso sull’impianto delle nuove regole, ne ha accolto con particolare favore alcuni significativi e innovativi aspetti, in particolare con riferimento alla disciplina del mandato del Governatore e alla tutela del principio di collegialità nell’operato del Direttorio.

nicoletta.cottone@ilsole24ore.com