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12 dicembre 2006

Oggi in Consiglio dei ministri la blindatura della Finanziaria

di Nicoletta Cottone

Il Consiglio dei ministri autorizzerà oggi la fiducia sulla Finanziaria per il 2007 attualmente all’esame del Senato. La blindatura del provvedimento arriva dopo la verifica dell’impossibilità di trovare un accordo fra maggioranza e opposizione sul disegno di legge. La commissione Bilancio del Senato non è riuscita a concludere l’esame di tutti gli articoli del provvedimento. Il presidente della commissione Enrico Mormando aveva chiesto all’opposizione di limitare il numero degli emendamenti e al presidente del Senato un giorno in più per chiudere l’esame del provvedimento. Impossibile, però, trovare un accordo, visto che la Casa delle libertà ha chiesto in cambio un ridimensionamento di 12 miliardi della manovra, collegato al buon andamento delle entrate (Visco ieri ha contato nei primi 11 mesi dell’anno un gettito di 33,8 miliardi di euro superiore rispetto a quello del 2005).

Il provvedimento, dunque, come prevede il regolamento del Senato, affronta oggi l’esame dell’aula con un testo completamente azzerato rispetto agli emendamenti approvati in commissione. Il Governo ha, però, fatto sapere che tutti gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio saranno inseriti nel maxiemendamento. Il voto finale è atteso per sabato, dopodiché il provvedimento tornerà alla Camera per il via libera definitivo. Nel maximendamento dovrebbero, inoltre, trovare spazio anche quelle misure sulle quali Governo e maggioranza hanno trovato un accordo. Ma non andrà tutto in automatico. Se da una parte il viceministro all'Economia Vincenzo Visco assicura che «gli accordi e l’etichetta richiedono che si tenga conto dei lavori della commissione», dall'altra il controcanto del sottosegretario all’Economia Sartor precisa che «questo non significa che tutto ciò che è stato segnalato alla cabina di regia avrà automaticamente parere favorevole».


Nella maggioranza, inoltre, sono ancora forti i dissapori. In prima linea il nodo dei precari: per la ventilata sanatoria per i 300mila precari del pubblico impiego sono stati stanziati solo 15 milioni di euro per il prossimo triennio, che consentono solo un avvio della stabilizzazione. Altri punti dolenti la copertura finanziaria per l’abolizione del ticket sul codice verde al pronto soccorso, la ricerca di fondi per i contratti autoferrotranvieri (80 milioni di euro), i finanziamenti alla ricerca (70 milioni di euro in più) e per la sicurezza (40 milioni in più). Non manca il caso De Gregorio, senatore del gruppo misto e presidente della commisione Difesa del Senato che minaccia di votare un secco no alla Finanziaria se non saranno reperiti 600 milioni di euro in più per le Forze dell’ordine.



 

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