È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 9 maggio 2007 n. 106 il decreto che rende operative le agevolazioni fiscali per favorire la pratica sportiva dei giovani. Il decreto 28 marzo 2007 del Dipartimento per le politiche giovanili e attività sportive della Presidenza del Consiglio traccia le linee guida da rispettare per usufruire della possibilità, prevista dal comma 319 della Finanziaria per il 2007, di portare in detrazione il 19% delle spese sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento dei ragazzi dai 5 ai 18 anni ad associazioni sportive, palestre, piscine e altre strutture e impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica.
Il tetto massimo della spesa sul quale effettuare la detrazione è fissato dalla normativa in 210 euro l'anno. Per usufruire della detrazione, però, ci sono alcuni paletti da rispettare: innanzitutto la spesa sportiva deve essere certificata dal bollettino bancario o postale, o da fattura, ricevuta o quietanza di pagamento con la chiara indicazione della ditta, denominazione o ragione sociale, sede legale o, se persona fisica, del nome, cognome e residenza e del codice fiscale dell’associazione o dell’impianto sportivo. Devono essere chiaramente indicati la causale di pagamento, l’attività sportiva esercitata, l’importo corrisposto per la prestazione resa, i dati anagrafici di chi pratica l’attività sportiva e il codice fiscale di chi effettua il pagamento.
La detrazione riguarda le spese per la pratica sportiva dei giovani sostenute nel 2007 che si potranno detrarre dalla dichiarazione dei redditi per le persone fisiche nel 2008. È fondamentale, quindi, chiedere e conservare le ricevute e le certificazioni dei pagamenti effettuati.
Per usufruire della detrazione è necessario che i ragazzi pratichino l’attività sportiva presso le «associazioni sportive», che il decreto definisce come le società e le associazioni sportive dilettantistiche indicate dall’articolo 90, commi 17 e seguenti, della legge 289/2002, che abbiano nella propria denominazione sociale l’espressa indicazione della finalità sportiva e della ragione o denominazione sociale dilettantistica. Per «palestre, piscine e altre strutture e impianti sportivi destinati alla pratica dilettantistica» si intendono tutti gli impianti, comunque organizzati, destinati all’esercizio della pratica sportiva non professionale, agonistica e non agonistica, compresi gli impianti polisportivi gestiti, anche in forma diversa dalle associazioni sportive, da soggetti pubblici o privati, anche in forma di impresa, individuale o societaria, secondo le norme del codice civile.
Lo scopo della norma è quello di favorire la pratica sportiva, sconfiggendo il rischio della sedentarietà e dell’obesità fin dall’adolescenza. Circa 23 milioni di italiani non praticano alcuna attività sportiva, mentre solo 12 milioni di cittadini, pari al 20% della popolazione, fanno sport. Di questi due terzi dei giovani fra gli 11 e i 14 anni pratica sport una o più volte a settimana. In Italia, spiegano i dati forniti dal ministero per le Politiche giovanili, negli ultimi tempi è stato registrato un calo della pratica continuativa nei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni e della pratica saltuaria, lasciando il posto alla sedentarietà. Proprio in Italia, inoltre, sta avanzando in modo costante il fenomeno dell’obesità: dal 1994 al 1999 gli obesi sono aumentati del 25%, tanto che oggi 4 milioni di italiani sono obesi. Il fenomeno non risparmia i bambini, visto che uno su cinque è obeso. Obesità che costa al Servizio sanitario nazionale di 22,8 miliardi di euro.