La revisione degli studi di settore che verrà effettuata nel triennio 2007-2009 potrà portare a non tener conto dei risultati degli attuali studi per il periodo d'imposta 2006. L'indicazione è contenuta nella circolare n. 38/E dell'agenzia delle Entrate e finisce per costituire, di fatto, una conferma indiretta che l'attuale versione di Gerico non funziona. Un software elaborato appositamente consentirà di individuare i soggetti che ricadono in condizioni di marginalità economica.
Le revisioni
Il maggior cruccio dell'Agenzia è rappresentato dai nuovi indicatori di normalità economica previsti dalla Finanziaria 2007 che spesso determinano risultati fuori dalle righe. Nella circolare si precisa che nel triennio 2007-2009 tutti gli studi vigenti per il periodo d'imposta 2006 saranno oggetto di revisione. La revisione dovrebbe cogliere più puntualmente, secondo l'Agenzia, tutte le situazioni per le quali l'attuale versione di Gerico determina risultati non aderenti alla realtà. Conseguentemente, viene precisato che gli uffici, nel contraddittorio con il contribuente relativo al periodo d'imposta 2006, potranno tenere conto dei risultati di Gerico che verrà revisionato. In pratica, il Fisco ammette che i risultati richiesti dagli studi per il 2006 sono spesso inattendibili, per cui già sin d'ora si vuole far comprendere che i prossimi risultati di Gerico saranno più puntuali e che avranno applicazione anche per il passato. Queste affermazioni, però, non potranno non essere considerate dai giudici tributari quando saranno chiamati a giudicare se Gerico è in grado di assolvere l'onere probatorio.
I marginali
Nella circolare n. 31/E era già stato rilevato che il contribuente ha la possibilità di indicare, nel campo "annotazioni" nel modello degli studi che si trova in situazione di marginalità economica. Nella circolare si precisa che questa opportunità può essere utilizzata non solo nelle situazioni di marginalità, ma anche quando esistono elementi idonei a giustificare il mancato adeguamento ai ricavi determinati in base agli studi. Le cause che giustificano la non congruità possono essere attestate dai soggetti abilitati (si veda «Il Sole-24 Ore» di ieri).
Lo svolgimento dell'attività in condizioni di marginalità economica può essere individuato nel caso in cui sia improntata a una sorta di "sopravvivenza economica". La condizione di marginalità può essere data da un insieme di fattori. Si potrà, per esempio, trattare di limiti dimensionali e organizzativi per la struttura di impresa; arretratezza delle infrastrutture strumentali e assenza di investimenti anche legati alla promozione dell'attività; assenza di spese per servizi esterni; modalità organizzative di vendita tradizionali e assolutamente estranee a sistemi di rete; ridotta articolazione del processo produttivo e bassa capacità di penetrazione sul mercato; limiti del mercato di riferimento; scarsa competitività dei prodotti; debolezza rispetto ai canali di approvvigionamento; età avanzata del titolare; localizzazione territoriale. L'elemento che più fortemente dovrebbe caratterizzare la condizione di marginalità è rappresentato dall'entità modesta del giro d'affari. Viene anche fatto presente che è in fase di elaborazione un software in grado di individuare le condizioni di "marginalità economica".
I professionisti
La circolare si sofferma, poi, sull'applicazione degli studi ai professionisti per i quali Gerico trova applicazione definitiva dal periodo d'imposta 2006 (per esempio notai, psicologi e odontoiatri). Le attività di controllo relative al periodo di imposta 2004 e precedenti dovranno tenere conto delle regole esistenti fino a tale periodo (in particolare dei due periodi d'imposta "non congrui" su tre consecutivi). Il requisito della "non congruità" emergente dagli studi sperimentali o monitorati dovrà essere confermato, in relazione allo stesso triennio, anche da Gerico 2007. Gli uffici però non potranno tenere conto dei maggiori compensi che derivano dai nuovi indicatori di normalità economica, applicabili dal 2006.
