Una Finanziaria snella, accompagnata da un decreto sulle pensioni. Finita l'epoca di Finanziarie di «sacrifici e rinunce», come ha sottolineato il premier Romano Prodi, si studia una manovra 2008 a due vie: una Finanziaria soft all'esame del Senato e un decreto di peso inviato alla Camera, con il superamento dello scalone e l'accordo sul welfare. Al Forum Ambrosetti di Cernobbio il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa ha ribadito che nella prossima Finanziaria il Governo non aumenterà né le tasse, né il debito. Anzi, cercherà di tenere dritta la barra del rigore e del risanamento dei conti. Nessun passo falso, dunque. Il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani ha assicurato che sui tagli ai ministeri «stiamo facendo un lavoro di squadra, nessuno pensa solo alla sua parrocchietta».
Un occhio anche alla comunicazione. La parola d'ordine dei deputati dell'Ulivo riuniti a Frascati, infatti, è quella di una comunicazione politica sulla manovra che eviti l'effetto caos dello scorso anno. Nella serata di ieri sono giunti al Tesoro quasi tutti i piani dettagliati di spese e tagli proposti dai ministeri, come era stato chiesto dal ministero dell'Economia. Visti i numeri di cui dispone la maggioranza al Senato, è già quasi certa la richiesta di fiducia.
Il titolare del dicastero di via XX Settembre aveva chiesto piani a «saldo zero», con un mix di tagli e spese. Molti, però, i tagli incerti, parecchie le esigenze improrogabili. Per esempio, il Guardasigilli Mastella chiede investimenti in edilizia penitenziaria e aggiornamento tecnologico, mentre il Viminale ha bisogno di fondi per la Polizia, il riordino delle carriere e le spese correnti. Emma Bonino chiede sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e all'export. Il ministro della Difesa Arturo Parisi vuole il rispetto degli impegni internazionali, con la destinazione del 2% del Pil alla Difesa Ecco, ministero per ministero, i desideri per la Finanziaria 2008 espressi nei piani presentati al Tesoro.
Ambiente. Un miliardo di spesa nei prossimi 3 anni per la difesa del suolo e l'attuazione del Protocollo di Kyoto. Tra gli interventi per contenere la Co2 investimento nei boschi e incentivi per tutti gli elettrodomestici a risparmio energetico. Obiettivo di 500 MegaWatt del solare termodinamico, che cattura l'energia con gli specchi. Corposo il capitolo di difesa della biodiversità: fra le proposte il superamento del tetto del 2% della spesa della pubblica amministrazione e 80 milioni di euro il fondo per i parchi nazionali. Chiesto anche il superamento del precariato nel settore pubblico ambientale: i tagli sul fronte di consulenze e comitati serviranno alla stabilizzazione dei precari del ministero e alla tutela dei parchi. Contrasto all'abusivismo, con maggiori risorse per i carabinieri del Noe e nel campo delle tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti. Tutela del mare con fondi per la salvaguardia delle coste.
Commercio estero. «Tagli mirati" per circa 25-30 milioni di euro per riqualificare la spesa pubblica. Sostegno all'internazionalizzazione e all'export con 60 milioni di euro. Si punta su prodotti di lusso e meccanica.
Comunicazioni. Saldo zero fra spese e tagli. Previsto un risparmio del 7% al netto delle spese di gestione (soprattutto nel capitolo costi del personale) e una riqualificazione delle uscite per innovare la qualità dei servizi offerti. Previste agevolazioni per la diffusione del Wi-max.
Difesa. Parisi chiede una «maggiore coscienza» sul ruolo della difesa, segnalando che gli impegni internazionali richiedono almeno il raddoppio al 2% del Pil dei fondi per gli impegni internazionali. Avviata una riorganizzazione strutturale del bilancio, con la cessione di immobili e caserme al Demanio.
Esteri. Riqualificazione della spesa sia per la rete consolare, sia per gli impegni internazionali. Si chiedono, però, risorse adeguate per la politica estera.
Giustizia. Le richieste superano di gran lunga i risparmi. Previsti tagli per 50 milioni di euro su intercettazioni, fotocopie e auto blu, che non compensano i 600 milioni per adeguare le carceri e i tribunali alle norme antincendio, i 300 milioni per la revisione del casellario e l'avvio del processo telematico civile.
Infrastrutture. Il ministro Di Pietro non intende fare rinunce sugli investimenti in infrastrutture. Oltre alle risorse per finanziare il piano delle grandi opere già previste nel Dpef (6,2 miliardi), il ministro chiede 1,7 miliardi per il piano casa, 1,2 per l'edilizia popolare e 500 milioni a sostegno delle fasce deboli. Sono previsti tagli alla spesa corrente e razionalizzazione delle risorse.
Interni. Il Viminale batte cassa almeno sulla conferma dei fondi aggiuntivi recuperati nel 2007, dopo i tagli della Finanziaria: 200 milioni per la polizia, 150 per le spese correnti, 120 per il riordino delle carriere. Servono fondi per i vigili del fuoco e la manutenzione delle auto della Polizia.
Politiche agricole. La lista di tagli e spese non è stata ancora inviata, ma il ministro Paolo De Castro fa sapere che fra gli obiettivi c'è quello di riformare previdenza e assistenza nel settore agricolo. Le risorse aggiuntive derivanti dall'avvio del catasto dei terreni e dal catasto urbano rurale che ha fruttato alle casse dello Stato 500 milioni di entrate aggiuntive (nel 2008 si ipotizza un miliardo) sarebbero destinati all'agroalimentare. Poi rafforzamento dei controlli e più risorse per il fondo di solidarietà. Restano da trovare i fondi (90 milioni di euro) per la riforma degli ammortizzatori sociali per l'agricoltura.
Sanità. Rispunta il ticket sanitario, ma con modalità che saranno concertate con le parti sociali. Il fondo sanitario salirà da 97 a 100 miliardi di euro. Lotta ai medici evasori fiscali e tariffario unico per la diagnostica di laboratorio. Potenziamento dell'odontoiatria all'interno dei Livelli essenziali di assistenza (Lea).
Solidarietà sociale. Tre fondi da istituire: il primo per mutui per l'acquisto della prima casa, il secondo per le povertà estreme, il terzo per la diffusione e la cultura della Responsabilità sociale delle imprese. Chieste risorse per incrementare altri fondi, da quello per le non autosufficienze, a quelli per l'inclusione degli immigrati e per il servizio civile. Ferrero chiede anche di innalzare la quota parte del Fondo per le politiche sociali destinata alle Regioni e di istituire un osservatorio per la disabilità, da finanziare con il Fondo per le politiche sociali.
Sviluppo economico. Sì ai progetti di innovazione industriale già previsti dalla Finanziaria 2007 e agli incentivi per l'energia e il sostegno alla ricerca. La spesa del Fas (Fondo aree inutilizzate) viene rimodulata, con l'utilizzo di risorse vecchie e nuove.
Trasporti. Sostenibilità ambientale del trasporto, sia per le merci, sia per le persone. Per la Finanziaria si lavora su ecobonus, carburanti più puliti, incentivi per la rottamazione delle auto e dei mezzi inquinanti. È quasi certa la proroga delle rottamazioni per le auto più inquinanti. Il piano di razionalizzazione delle risorse potrebbe rendere fra i 500 e i 700 milioni di euro.
Università. Chiesto il rispetto degli impegni presi con il Patto per l'università e la ricerca, che prevede misure di risanamento e incentivi per l'efficienza del sistema universitario. Il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa e quello dell'Università Fabio Mussi, incontreranno mercoledì prossimo le università per affrontare le questioni cruciali per il futuro della formazione "terziaria" e della ricerca nel Paese.
Welfare. L'obiettivo del ministro del Lavoro Cesare Damiano è l'approvazione del pacchetto sul Welfare siglato lo scorso luglio entro il 31 dicembre. Costo dell'operazione: 2 miliardi di euro. Risorse per gli ispettori del lavoro, che dovrebbero, però, essere assicurate da una percentuale del gettito derivante dall'incremento dei controlli.
